Nuovi accorpamenti
nel settore energetico russo

05/03/2010

La Russia si prepara a riaccorpare alcune aziende energetiche – come nel 2005 e 2007 – per favorire maggiore competitività ed efficienza. Sebbene Gazprom e Rosneft si occupino di settori diversi – rispettivamente di gas e petrolio – sono sempre in competizione fra loro e più volte hanno sconfinato nella sfera dell’avversario. I due colossi energetici fanno capo a diversi clan politici all’interno del Cremlino: Gazprom al clan di Vladislav Surkov, Rosneft al clan del vice primo ministro Igor Sechin.   Nel settore agiscono altre aziende minori oltre Gazprom e Rosneft: ad esempio LUKoil, che è privata – e sa bene che per restare sul mercato non deve scontrarsi con gli interessi del Cremlino.  Vi sono inoltre altre piccole aziende come Novatek – che produce  gas per il consumo interno – e TNK-BP – una joint venture russo-britannica che ha avuto notevoli problemi in passato. Invece nelle regioni musulmane vi sono Tatneft e Bashneft  che operano in maniera autonoma. Tutte questa aziende – insieme ad altri piccolissimi privati – gestiscono giacimenti relativamente grandi, anche se non hanno il potere strategico di Gazprom e Rosneft.   Secondo voci ufficiose raccolte da Strategic Forecast  Novatek sarebbe vicina ad un accordo con Rosneft. Attualmente Gazprom possiede il 19% di Novatek, ma si dice che il Cremlino avrebbe deciso di ridurre la quota di Gazprom a meno del 10% e  abbia spinto Novatek e Rosneft ad allearsi.  Invece Gazprom si alleerà con un nuovo giovane partner, creato dalla fusione di tre piccole aziende – Sibneftegaz, Purgaz e Nortgaz – in Itera. Le tre aziende unite equivalgono più o meno all’intera Novatek. Dopo queste fusioni nel settore energetico russo rimarranno esclusivamente cinque attori,  divisi in tre fazioni diverse: Rosneft e Novatek; Gazprom e il suo nuovo alleato; e LUKoil.    Rivoluzionando il settore energetico Mosca intende aumentare la concorrenza fra Gazprom da una parte e Novatek e Rosneft dall’altra. Anche Rosneft però deve incrementare il proprio livello di efficienza, e dunque il Cremlino ha deciso di non rinnovare la concessione dei giacimenti di Kovytka – i più grandi giacimenti della Siberia orientale – a TNK-BP e di affidarli invece a Gazprom. Dato che finora l’energia della Siberia orientale era gestita da Rosneft, l’ingresso di un nuovo concorrente creerà  competizione.   Con queste mosse il Cremlino e Vladimir Putin vogliono stimolare la crescita economica e favorire la competizione fra le diverse aziende energetiche –  ma  rigorosamente sotto l’egida dello stato:  Rosneft infatti si occuperà di una parte del settore tradizionalmente gestito da Gazprom per renderlo più efficiente mentre Rosneft farà altrettanto nella Siberia orientale.

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