30
Settembre
2023
Il mistero cinese

Il ministro della Difesa cinese Li Shangfu è scomparso. È stato arrestato subito prima dell'incontro con alti funzionari vietnamiti e quindi ha dovuto annullarlo. Fonti cinesi riferiscono che è indagato per corruzione. Oltre a guidare il Ministero della Difesa, Li è uno dei cinque consiglieri di stato cinesi, il che lo rende una figura estremamente importante. Ciò fa seguito alla scomparsa, avvenuta a giugno, del ministro degli Esteri Qin Gang, poi sostituito da Wang Yi. La sua rimozione è ancora inspiegabile, ma la sua forte retorica antiamericana non si adattava più alla necessità della Cina di ricucire le relazioni con gli Stati Uniti per assicurarsi capitali stranieri. Anche diverse figure di spicco del mondo economico e bancario sono state recentemente licenziate.

 

25
Settembre
2023
Buone notizie dall’Uzbekistan, per ora

La nazione più popolosa dell’Asia centrale, l’Uzbekistan, ha intrapreso un percorso di trasformazione politica ed economica. Il presidente Shavkat Mirziyoyev  ha vinto un terzo mandato alle elezioni di luglio 2023, dopo che un referendum nazionale ha approvato modifiche incisive a quasi due terzi della costituzione. L’Uzbekistan ha appena celebrato il suo 32esimo anno di indipendenza dopo 115 anni di dominio coloniale russo. Nei primi 25 anni di indipendenza è stato sottoposto a un ordine repressivo autocratico guidato dal suo primo presidente, Islam Karimov, rimasto in carica fino alla morte nel 2016.

 

19
Settembre
2023
Il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC) rimarrà un sogno?

Viviamo in un’epoca di grandi iniziative per connessioni interregionali. L’iniziativa cinese Belt and Road ne è l’esempio più importante. I tentativi di sviluppare la rotta transcaspica, nota come corridoio centrale, hanno acquisito slancio da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Al vertice del G20 di settembre 2023 Stati Uniti, India, Arabia Saudita e altri partner minori hanno firmato un memorandum d’intesa per creare rotte marittime e ferroviarie che colleghino il subcontinente indiano con l’Europa attraverso il Medio Oriente.

19
Settembre
2023
Il gasdotto turco-israeliano che probabilmente non si farà

Da più di un anno funzionari turchi e israeliani discutono del potenziale corridoio energetico per collegare il giacimento di gas Leviathan all’Europa. Il progetto di gasdotto, vecchio di un decennio, è stato rispolverato dopo l’invasione russa dell’Ucraina, quando l’Unione Europea cercava di sostituire le forniture di gas russo. Ma la politica regionale, l’imprevedibilità della domanda di mercato e le alternative emergenti stanno facendo di nuovo accantonare il progetto. 

08
Settembre
2023
Il futuro del jihadismo in un mondo multipolare

Il riconoscimento da parte dello Stato Islamico, il 3 agosto scorso, della morte del suo leader, presumibilmente per mano di jihadisti siriani rivali, è l’occasione per valutare il possibile futuro del jihadismo in un contesto di rinnovata competizione tra grandi potenze. Il panorama ideologico jihadista dell’ultimo ventennio ha avuto due modelli concorrenti: al Qaeda e lo Stato Islamico. Al Qaeda preferisce un approccio graduale, cerca di rovesciare i regimi negli stati islamici che hanno il sostegno degli Stati Uniti, mira a istituire uno stato teocratico sovranazionale. Lo Stato Islamico, al contrario, sfida in modo radicale l’ordine esistente all’interno del singolo stato e cerca di conquistarne subito il territorio. 

29
Agosto
2023
Niger: la posta in gioco

Il colpo di stato in Niger non è uno dei tanti colpi di stato che avvengono frequentemente in Africa, nell’indifferenza generale. È un campanello d’allarme per la vicina Nigeria e per l’Europa. Senza sbocco sul mare, il Niger è in una regione caratterizzata da povertà e insicurezza. Le Nazioni Unite lo collocano al 189° posto su 191 paesi nell’indice si sviluppo. Dopo un colpo di stato nel 2011, il generale Abdourahamane Tchiani fu scelto per guidare la guardia presidenziale. Tchiani è l’autore della rivolta di luglio 2023 e si è auto-nominato nuovo capo di Stato. Ha affermato che il cambio di regime era necessario per ripristinare la sicurezza e sconfiggere le insurrezioni islamiste che hanno afflitto la regione del Sahel per più di un decennio.

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