Fin dai tempi di Charles de Gaulle la Francia vive con disagio il suo ruolo nell'alleanza occidentale, in particolar modo rispetto agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, e aspira a definire una grande strategia per l’Europa intera, in cui la Francia abba un ruolo centrale, insieme alla Germania.
Emmanuel Macron è erede di queste aspirazioni. La sua visione strategica fu articolata nel discorso dell'agosto 2019 agli ambasciatori francesi, quando affermò che la civiltà occidentale è in declino e l'Europa sarà lacerata dall'intensificarsi del bipolarismo di Stati Uniti e Cina, a meno che i Francesi non guidino l’opposizione all’egemonia americana avvicinandosi alla Russia per fortificare l'Europa e farne un Terzo Polo. A metà del 2019 Macron pensava che il momento fosse propizio per tale iniziativa. Il Cremlino però non lo prese sul serio, o forse sì, ma attribuendo alla Russia stessa il ruolo di guida della trasformazione dell’Europa in un Terzo Polo.
Dopo l’'invasione dell’Ucraina di fine febbraio, le ripetute dichiarazioni di guerra della Russia all'Occidente hanno spento il sogno di Parigi di un'Europa che si estende da Lisbona a Vladivostok.
Nel discorso del 2019 Macron disse che gli Stati Uniti fanno parte dell'Occidente, ma è Occidente anche la Russia, per storia e tradizioni. L’Occidente è lacerato all’interno da alcune diversità. Gli Americani sono diversi dagli Europei perché mettono la libertà individuale al di sopra di tutto. La Russia è diversa dagli altri Europei perché è profondamente conservatrice e contraria al progetto dell'UE. La rivalità tra queste concezioni della civiltà occidentale, secondo Macron, minaccia di fare a pezzi l'Occidente collettivo. La distribuzione globale del potere si stia spostando dagli Stati Uniti verso la Cina. L'esito finale di questo cambiamento non è chiaro, ma probabilmente evolveranno due centri di potere, con Russia ed Europa intrappolate nel mezzo. Europa e Russia sono sulla stessa barca, anche se ancora non lo sanno. Macron pensa che la loro migliore linea d'azione sarebbe riconciliarsi, cooperare e formare un "potere di bilanciamento".
Che cosa sarebbe questo potere di bilanciamento? Sarebbe un’Europa sotto forma di cerchi concentrici. Il primo comprende Francia e Germania. Poi c’è l'Eurozona a 19 membri, poi l'Unione Europea a 27 membri, poi un quarto cerchio che include il Regno Unito, la Turchia, la Norvegia, la Svizzera e altri. Ogni cerchio successivo costituisce una relazione progressivamente più lasca, con meno obblighi reciproci ma meno potere e meno benefici. Con poca fanfara, il cerchio finale è stato appena aggiunto in ottobre, quando Macron ha organizzato a Praga il primo vertice di una Comunità politica europea di 44 membri, l’EPC, inclusi gli stati dei Balcani e del Caucaso meridionale. Ma l’invito all’EPC non è stato esteso a Russia e Bielorussia a causa della guerra in Ucraina. Per unirsi alla cerchia esterna, Mosca dovrebbe porre fine alla guerra e mostrare buona volontà.
Ma l'architettura di sicurezza europea dipende troppo dagli USA per permettere una revisione dell’ordine europeo e rendere credibile la strategia francese. Putin invia i suoi ultimatum agli Stati Uniti, non alla Francia e nemmeno alla Germania, perché non contano. Ora poi sono emerse forti tensioni fra Germania e Polonia, perché la Polonia non si sente sostenuta a sufficienza dai partners europei. Oltre la dura retorica sulle future relazioni con la Russia, il cancelliere Olaf Scholz pare voler proseguire la grande strategia tedesca degli scorsi 20 anni, che limita il rafforzamento dell’Unione: resiste all'integrazione fiscale necessaria per rendere l'euro una valida alternativa al dollaro, fa da sola in materia di sussidi e politica energetica, si ostina su regole di bilancio che ostacolano gli investimenti duraturi per la difesa e la sicurezza energetica, continua a puntare tutto sull’incremento del commercio estero.
Gli Europei dell’Est sono preoccupati per l'attenzione della Francia e della Germania a non turbare troppo i Russi con la presenza di una forza militare significativa nell'Europa centrale e orientale. Temono di finire come merce di scambio per convincere la Russia a cooperare con Francia e Germania. Questo resta un problema insormontabile per il sogno di una Grande Europa.
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