Il CSTO (Collective Security Treaty Organization) è un accordo militare firmato nel 1993 fra Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan e Uzbekistan, e rimasto sulla carta per anni. Le prime manovre militari comuni vennero tenute soltanto nel 2008, e coinvolsero soltanto 4000 soldati. Per anni l'accordo fu usato quasi soltanto per gestire in modo unitario le operazioni di frontiera contro i trafficanti di droga. Ma dal 2007 in poi sotto la pressione russa il CSTO si sta evolvendo in una specie di contro-altare della NATO.
A ottobre 2007 venne decisa la costituzione di una forza unitaria di peacekeeping che potesse essere usata per missioni ONU.
Il 4 febbraio 2009 Medvedev annunciò la creazione di una forza congiunta di pronto intervento composta di 8000 Russi, 4000 Kazaki e 1000 soldati da ognuno degli altri paesi membri, per un totale di 16.000 uomini.
Nelle intenzioni russe i 16.000 uomini dovrebbero essere così dislocati:
· 5000 in Asia centrale, soprattutto in Tagikistan, alla frontiera con l'Afghanistan.
· 5000 in Armenia (dove già ci sono 5.000 soldati russi), e nella zona del Caucaso (con grande preoccupazione della Georgia e dell'Azerbaigian)
· il resto in Russia e Bielorussia, soprattutto a ridosso della zona di frontiera con l'Estonia (che è membro della NATO), dove già sono presenti molte truppe russe. Questa decisione porterebbe le truppe russe e CSTO sulla frontiera con i paesi baltici ad essere molto più numerose della truppe NATO dislocate sulle frontiere russe.
E' vero che per ora le truppe CSTO sono ancora sulla carta, non sul terreno. Ma la NATO ad aprile dovrà decidere se e come controbilanciare questo dispiegamento aggiuntivo di forze.
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