La politica di Putin sembra determinata fin dall’inizio dalla convinzione che la Russia debba riprendere il ruolo storico di paese egemone in tutta l’Europa dell’est, ma che non possa farlo imponendosi sul terreno e controllando a proprie spese la vita politica dei paesi ai confini.
Come evitare però che i paesi confinanti con la Russia entrino a far parte di alleanze militari rivali – come la NATO. La Russia non vuole trovarsi truppe potenzialmente ostili ai confini. Putin ha messo a punto un nuovo sistema per controllare i paesi limitrofi – ad esempio l’Ucraina – senza doversi occupare del loro futuro economico: così sta ricreando la relazione privilegiata dell’epoca sovietica senza investire importanti risorse economiche. La parola chiave del sistema è ‘allineamento’: tutti i paesi limitrofi – Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan, Tagikistan, Ucraina, etc. – hanno potuto conservare la propria sovranità ma sono stati costretti ad allinearsi agli interessi russi – come dimostra il cambio della guardia a Kiev dopo il fallimento politico di Yuschenko.
Negli ultimi anni la Russia si è rafforzata su tutti i piani, mentre l’Unione Europea dal 2008 in poi si trova ad affrontare innumerevoli difficoltà. È chiaro che anche in Germania molti iniziano a chiedersi se sia davvero l’UE la casa in cui rimanere. Data l’alta dipendenza della Germania dall’energia russa e le grandiose opportunità di investimento che si prospettano per le aziende ed i capitali tedeschi in Russia, la Germania si sente fortemente tentata dalle opportunità provenienti da Est.
Di fatto Putin sta ricreando l’impero russo, sbarazzandosi però delle responsabilità più onerose, e può ormai trattare da una posizione di forza con la Germania e persino con gli Stati Uniti. Ora che hanno ottenuto ciò che volevano, i vertici russi hanno assunto un atteggiamento più accomodante nei confronti sia dei vicini sia dell’Occidente. Americani e Tedeschi in questo periodo sono tutta dolcezza verso la Russia, ora che Putin ha saputo riportarla in posizioni di forza, mentre l’Occidente è travagliato da crisi finanziarie, economiche, sociali. E non riesce a riportare tranquillità nei paesi del Medio Oriente da cui arriva il petrolio.
Putin ha dapprima ricostruito un apparato di sicurezza efficiente, poi ha ripreso il controllo dei settori chiave dell’economia togliendolo agli oligarchi, quindi ha esteso l’influenza russa sugli ex paesi satelliti. Solo lui poteva riuscirci? No: qualsiasi bravo politico avrebbe prima o poi agito nello stesso modo per fare l’interesse della Russia. L’Impero Russo e l’URSS non sono stati occasionali nella storia, ma strutture politiche cresciute naturalmente a partire dalla realtà geografica ed economica della regione.
Putin ha il merito di aver fatto le scelte giuste per il suo paese, ma prima o poi sarebbe successo comunque. E anche se sarà Medvedev, molto più amato in Occidente, a dominare la scena politica russa negli anni a venire, le cose non cambieranno molto.
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