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Il primo ministro indiano Narendra Modi ha visitato la Francia ed ha partecipato alle celebrazioni del 14 luglio, su invito di Macron. Francia e India, benché lontanissime, hanno strategie simili a fronte di sfide simili.
L'India è stata a lungo orgogliosa della sua indipendenza strategica e della sua politica estera non allineata. La Francia aspira a rafforzare il proprio ruolo in Europa e promuovere l'autonomia strategica dell’UE, anche rafforzandone la potenza militare. Parigi condivide le preoccupazioni di Nuova Delhi riguardo al Sud del mondo. La prima comune necessità di entrambi i paesi è preservare la stabilità socio-economica di fronte ai problemi economici accumulati nell'ultimo decennio, ma entrambi vogliono anche cogliere le opportunità offerte dal riallineamento globale in corso.
La Francia fa parte del Sud del mondo grazie ai territori d'oltremare che le garantiscono una Zona Economica Esclusiva (ZEE) che comprende più di un decimo dell'Oceano Indiano. La Francia ha la seconda ZEE più grande del mondo dopo gli Stati Uniti, in gran parte negli oceani Pacifico e Indiano. È l'unico stato membro dell'UE con territori nell'Indo-Pacifico: Reunion e Mayotte nell'Oceano Indiano, Nuova Caledonia e Polinesia francese nell'Oceano Pacifico. 1,65 milioni di cittadini francesi vivono su quelle isole. La Francia è presente nell'Oceano Indiano fin dal XVII secolo. La prima Compagnia Francese delle Indie orientali fu fondata nel 1664 per mettersi al passo con gli Inglesi e gli Olandesi, che avevano già fondato le proprie Compagnie all'inizio del secolo. Tutti stavano cercando di sostituire il Portogallo come principale potenza europea nell'Oceano Indiano.
Nel XX secolo la Francia ha contribuito a scrivere le regole relative agli usi economici del mare. Il concetto di zona economica esclusiva ha avuto origine nel 1945, quando il Proclama Truman ha rivendicato agli Stati Uniti i diritti esclusivi sulle risorse naturali entro 200 miglia nautiche dalla costa. Nel 1958 la Convenzione di Ginevra delle Nazioni Unite codificò il concetto di ZEE all’interno del diritto del mare. Parigi svolge un ruolo di primo piano nei negoziati internazionali sulle ZEE ed è un forte sostenitore dei diritti marittimi degli Stati costieri. Nel 1976 ha firmato un accordo con le Seychelles che le ha concesso l'accesso a una parte della ZEE di queste ultime. Ha inoltre stabilito zone economiche non esclusive – che sono aree condivise da due o più paesi – con India, Madagascar e Mauritius.
Le ZEE offrono vantaggi strategici: diritto esclusivo di pesca, estrazione di minerali, petrolio e gas, ma anche istituzione di aree marine protette o costruzione e utilizzo di isole artificiali, piattaforme energetiche, fari o stazioni meteorologiche. Inoltre qualsiasi stato che attraversi o sorvoli la ZEE di un altro deve rispettare le leggi dello stato gestore. Lo stato titolare della ZEE può anche concedere o negare i permessi ad altri stati per posare cavi o condutture sottomarine attraverso la sua zona.
Poche forze navali, aeree e terrestri francesi sono posizionate a Reunion e Mayotte, ma sono rinforzate da unità pre-posizionate a Gibuti e negli Emirati Arabi Uniti. Gibuti è stata colonia francese dal 1884 al 1977 ed è rimasta vicina alla Francia dopo l’indipendenza. Le forze francesi nel paese partecipano a progetti umanitari e di sviluppo. Gli Emirati Arabi Uniti ospitano le forze francesi a Camp Lemonnier, base militare utilizzata da diversi paesi, inclusi gli Stati Uniti, nonché quartier generale della Combined Joint Task Force-Corno d'Africa. Ad Abu Dhabi si trova Camp de la Paix, al confine con il Golfo Persico, campo francese di addestramento e rifornimento per le operazioni regionali.
Tutto ciò spiega perché la Francia è un alleato strategico naturale dell'India. Il relativo isolamento geografico dell'India dal resto del mondo e la sua vastità hanno sempre favorito lo sviluppo di sistemi regionali interni che si contrappongono all'autorità centrale. Questo panorama diviso ha agevolato la conquista da parte di potenze straniere in epoca coloniale.
L'India nacque come stato moderno nei primi anni '50 e dovette rapidamente imparare che i pericoli alla sua sicurezza provengono non soltanto dal confine Afghanistan-Pakistan, ma anche dal mare e che le rotte marittime sono vitali per l’economia e dunque per l’indipendenza del paese. Durante la Guerra Fredda l'India scelse di lavorare a stretto contatto con la Francia, l'unica potenza europea rimasta nell'Oceano Indiano, senza schierarsi né con l’Unione Sovietica né con gli USA.
India e Francia hanno formalmente stabilito un partenariato strategico nel 1998, rinnovato nel 2008. Nel 2016 hanno firmato una visione strategica congiunta per l'Indo-Pacifico, con l’impegno a lavorare insieme per affrontare le sfide. All'incontro di luglio ‘23 a Parigi, i due paesi si sono impegnati a redigere una nuova dichiarazione congiunta sull'Indo-Pacifico, riaffermando l’impegno condiviso e definendo una serie di aree di cooperazione, tra cui la sicurezza marittima, il commercio, gli investimenti e i cambiamenti climatici. Il documento è accompagnato da una dichiarazione congiunta sulla cooperazione nel campo dell’esplorazione dello spazio, la navigazione satellitare, l'osservazione della Terra.
A febbraio 2023 l'Indian Air Force ha rilasciato una dottrina programmatica, volta a trasformare l'India da potenza aerea a potenza aerospaziale. L'India ha una certa esperienza nel settore; l'Indian Space Research Organization è stata fondata nel 1969 e da allora ha lanciato diversi satelliti e sonde spaziali e tre missioni lunari. La Francia ha istituito una forza spaziale nel 2019, primo paese europeo a farlo. La forza spaziale francese è responsabile di tutti gli aspetti delle operazioni spaziali, tra cui sorveglianza, comando e controllo, intelligence e ricognizione. L'industria francese ha sostenuto le capacità spaziali del paese, costruendo una flotta di satelliti e una rete di stazioni a terra. Ma la Francia non dispone di propri veicoli di lancio, l'India sì.
Entrambi i paesi sono a proprio agio nel lavorare insieme poiché la cooperazione militare bilaterale è attiva fin dagli anni '80 e oggi è anche fedele cliente dell'industria militare francese. l'India ha acquistato dalla Francia i jet da combattimento Rafale, i sottomarini Scorpène e i carri armati AMX-30.
La presenza della Francia nelle acque dell’Oceano indiano aiuta l'India a mantenere sicure e aperte le rotte marittime. Per la Francia l’India è una piattaforma da cui espandere i legami economici con i mercati emergenti del Sud del mondo. L'India vuole utilizzare il rapporto con la Francia per espandere la propria portata globale, anche stringendo accordi con l’Unione Europea.
L'Unione Europea e l’India hanno avviato negoziati per un accordo di libero scambio sin dal 2009, ma senza risultati. I principali punti critici sono l'agricoltura e i servizi. L'India è riluttante ad aprire il proprio mercato agricolo alle importazioni dell'UE e l'UE è riluttante a concedere all'India accesso al settore dei servizi. Ci sono disaccordi anche sui diritti di proprietà intellettuale. La Francia ha un'importante voce in capitolo all'interno dell'UE e potrebbe esercitare pressioni a favore dell'India.
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