Il Corano e le donne, studio di geografia della religione

22/07/2021

Di Sara Ansaloni e Daniela Santus (Nuova Trauben, 2019, Torino)

 

È un testo rivolto agli studenti (entrambe le autrici appartengono al dipartimento di Lingue e Letterature Moderne dell’Università di Torino), ma è anche un’ottima base di partenza per tutti per iniziare a capire alcune caratteristiche delle società musulmane, che siano piccoli gruppi privati (la famiglia) o grandi gruppi nazionali a livello pubblico.

Il testo copre una gamma molto vasta di aspetti, prima di concentrare l’attenzione su quanto sta oggi accadendo fra le donne nel mondo islamico. Sono presi in considerazione religione, politica, dottrine sociali, condizionamenti storico-geografici, spesso rifacendosi al grande Bernard Lewis, il maggiore ‘orientalista’ del mondo occidentale.

Un’occhiata all’indice offre la visione della vasta gamma di temi trattati nella prima parte. Si inizia dalla nascita dell’Islam con Maometto a spiegare come l’islam divenne plurale, perché (pag 45) a seconda dei periodi e delle regioni in cui si è sviluppato, si sono avuti diversi modi di concepire l’islam, anche diametralmente opposti tra loro.

C’è poi un capitolo dedicato al Corano e alle donne, alla divisione fra sunniti e sciiti, quindi viene analizzata l’evoluzione storica dell’Islam nei vari stati arabi, con particolare attenzione alla condizione della donna in ogni paese.

La seconda parte si focalizza dapprima sull’analisi delle incomprensioni fra Oriente e Occidente, a causa delle diverse evoluzioni storiche, sociali, culturali, che rendono di difficile comprensione per gli uni e per gli altri persino i concetti basilari. Termini quali laicità o democrazia evocano visioni molto diverse nelle società islamiche rispetto a quelle occidentali.

Segue una approfondita analisi della morale nella società musulmana, soprattutto per quanto riguarda il ruolo femminile, e l’esposizione di alcuni tentativi contemporanei di contestualizzare il Corano, interpretandolo alla luce delle condizioni storiche. In particolare viene illustrata l’ermeneutica democratica e umanistica del Corano nei lavori di Abu Zayd e di Amina Wadud.

Infine Daniela Santus riassume nell’appendice il ruolo del terrorismo di matrice islamica nel contesto della rivalità fra Israeliani e Palestinesi.

Peccato che il testo non abbia anche una sezione che analizzi come i diversi modelli di sviluppo economico possibili nelle diverse regioni dell’islam abbiano storicamente condizionato lo sviluppo del pensiero politico e la morale di quelle diverse società. Sarà per una prossima edizione ampliata?

 

Il Corano e le donne è acquistabile anche su Amazon.

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