La Polonia
ammoderna l'esercito

06/11/2012

La Polonia giace in mezzo a una pianura lunga 700 km, ed è stata invasa più volte nella storia. Varsavia non potrà mai vincere contro i due vicini che la accerchiano, Germania e Russia, perché ha una popolazione e un’economia più piccole, e di conseguenza un esercito più debole. Per questo deve costantemente cercare alleati esterni o entrare a far parte di alleanze militari che le  garantiscano  sicurezza nel lungo periodo. Durante la Guerra Fredda faceva parte – volente o nolente – del Patto di Varsavia (immagine a destra); oggi della NATO e dell’Unione Europea. Queste ‘strutture’ le garantiscono – o le hanno garantito – un livello di sicurezza impensabile in passato, ma ne limitano le possibilità d’azione.   

Non è comunque detto che la situazione  non presenti alternative. La Polonia vuole evitare di rientrare forzosamente nella sfera d’influenza russa, e a questo scopo cerca anche alleanze alternative alla NATO, legandosi a quei paesi della regione che si trovano in situazione analoga. Nel 1991 ha fondato il gruppo di Visegrad mettendosi a capo di un’alleanza con Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Inoltre partecipa ad altri battaglioni  internazionali europei: il battaglione di Weimar (Polonia, Germania e Francia) e il Gruppo di Battaglia 2010 (Polonia, Germania, Slovacchia, Lettonia e Lituania).

 

Negli ultimi anni l’esercito polacco ha modernizzato i carri armati e le portaerei, ha migliorato i sistemi missilistici, le munizioni, gli aerei e gli elicotteri, e ha trasformato la fanteria in una forza flessibile e leggera capace di spostarsi rapidamente sul territorio – come richiesto nelle missioni difensive della NATO. La Polonia ha contribuito attivamente con 2420 soldati alla missione in Afghanistan  e con 2500 soldati alla missione in Iraq.

La Polonia è molto vulnerabile anche sul  mare:  anche una piccola flotta sarebbe in grado di bloccare i principali porti polacchi, Danzica e Gdynia, a causa delle numerose strettoie del mar Baltico (mappa a lato) – come lo stretto di Skagerrak, che può facilmente essere bloccato da Svedesi, Danesi o Tedeschi. La Polonia si è ora dotata di una flotta di navi cacciamine e sminatrici ben equipaggiate ed efficienti, e ha investito milioni di euro nello sviluppo di una struttura di comando acquisendo sistemi computerizzati, radio e altri strumenti avanzati di comunicazione; ora si appresta ad acquistare dai 120 ai 200 droni  e ad addestrare il personale responsabile del loro funzionamento.  

Continua inoltre la collaborazione militare fra USA e Polonia: a maggio del 2011 una flotta di F-16 della Guardia Nazionale della California ha raggiunto la Polonia per addestrare i piloti degli F-16 polacchi, e probabilmente vi rimarrà fino a tutto l’anno prossimo.

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