Tratto da un articolo di George Friedman del 19 settembre 2023 per Geopolitical Futures.
Il ministro della Difesa cinese Li Shangfu è scomparso. È stato arrestato subito prima dell'incontro con alti funzionari vietnamiti e quindi ha dovuto annullarlo. Fonti cinesi riferiscono che è indagato per corruzione. Oltre a guidare il Ministero della Difesa, Li è uno dei cinque consiglieri di stato cinesi, il che lo rende una figura estremamente importante. Ciò fa seguito alla scomparsa, avvenuta a giugno, del ministro degli Esteri Qin Gang, poi sostituito da Wang Yi. La sua rimozione è ancora inspiegabile, ma la sua forte retorica antiamericana non si adattava più alla necessità della Cina di ricucire le relazioni con gli Stati Uniti per assicurarsi capitali stranieri. Anche diverse figure di spicco del mondo economico e bancario sono state recentemente licenziate.
Questi episodi ricordano la destituzione dell'ex presidente cinese Hu Jintao dalla cerimonia di chiusura del 20° Congresso nazionale del Partito comunista cinese lo scorso ottobre, trasmessa in televisione. Li e Qin erano i due principali responsabili degli affari esteri cinesi. Il mondo ne è sorpreso. I Vietnamiti forse si chiedono se una nazione che tratta così il proprio Ministro della Difesa sia stabile ed affidabile. Esistono modi più subdoli per mandare in pensione o arrestare qualcuno, ma chiaramente la Cina voleva che entrambi gli incidenti venissero notati sulla scena mondiale.
Un massiccio riassetto del governo cinese è ormai atteso, se il presidente Xi Jinping intende mantenere il suo incarico. Xi è entrato in carica nel 2013, quando l’economia cinese era in crescita e la posizione strategica della Cina si stava rafforzando. In alcuni ambienti c’era la sensazione che la Cina avrebbe superato gli Stati Uniti in termini di potenza economica e militare. Nel decennio successivo l’economia cinese si è molto indebolita, senza che Xi abbia adottato misure efficaci per invertire la tendenza.
Nel 2013 prevaleva la convinzione che la Cina potesse aumentare il suo potere internazionale e strategico. Xi era ossessionato dagli Stati Uniti. Ha creato collegamenti internazionali strategici con programmi come la Belt and Road Initiative, un piano economico in cui l’economia era subordinata alla sicurezza nazionale. Xi ha posizionato la Belt and Road come il fondamento di un cambiamento fondamentale negli equilibri globali di potere, che però non è riuscito. Nel contempo la Cina sfidava la potenza navale americana nel Mar Cinese Meridionale, in particolare intorno a Taiwan.
Xi non capiva fino a che punto il sistema economico cinese dipendesse dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti assorbono la maggioranza delle esportazioni cinesi, gli investimenti e i trasferimenti tecnologici degli USA hanno ancorato e guidato la crescita economica della Cina. Xi ora ha posizionato gli Stati Uniti come il principale avversario della Cina per ragioni interne ed estere ed ha raggiunto l’obiettivo di porre la Cina come il probabile successore degli Stati Uniti. Il problema di Xi è che ora gli Stati Uniti lo prendono sul serio.
La Cina ha sopravvalutato il proprio sviluppo navale e la propria capacità tecnica, ha sottovalutato le capacità degli Stati Uniti. Il recente rafforzamento delle alleanze statunitensi con le Filippine e la Papua Nuova Guinea ha completato una linea di contenimento che può bloccare la Cina dalle Aleutine all’Australia, indebolendo significativamente la posizione strategica di Pechino.
Xi ha calcolato male l’importanza dei mercati e dei capitali statunitensi e la volontà degli Stati Uniti di schierare una forza maggiore contro la Cina. È stato superbo nel rivendicare vittorie premature nell’economia interna e nelle relazioni globali. Ha convinto il popolo cinese di ciò che voleva far credere. Oggi un cambio di governo sarebbe inevitabile e di routine. Ma Xi non può o non vuole farsi da parte. Potrebbero esserci cospirazioni contro di lui, che tormentano la sua mente. Con l’eliminazione teatrale di personaggi ad altissimi livello, sta ripetendo l'errore che ha commesso con gli Stati Uniti. I nemici di Xi possono benissimo credere che egli veda tutto e abbia il potere di fermarli, ma questo li motiva semplicemente a essere più efficaci. Ma Xi non può dimettersi o ammettere il fallimento.
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