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La Spagna ha appena pubblicato il documento Focus Africa 2023, che indica l’Africa come priorità strategica della sua politica estera. La posizione geografica della Spagna ne fa la chiave di accesso fra Mediterraneo e Atlantico e fra Africa ed Europa. Se questo ruolo è stato accantonato negli ultimi decenni, perché è prevalsa l’attenzione per l’integrazione europea, ora la Spagna ricorda e riafferma le sue priorità. Ora occorre vedere come gli interessi strategici della Spagna sapranno armonizzarsi con quelli della Francia, del Portogallo e dell’Italia nella stessa regione, e anche quelli dell’Inghilterra.
La Spagna non partecipò alla Seconda guerra mondiale e divenne membro della NATO soltanto nel 1992: la sua posizione geografica fa sì che sia poco coinvolta negli avvenimenti che hanno luogo nel cuore del continente europeo. Ha però necessità di sicurezza e di collaborazione in regioni del globo che non interessano i paesi della grande pianura europea, dal Magreb alla costa atlantica dell’Africa.
L’Africa nei prossimi decenni avrà un grande sviluppo economico, e ha già uno sviluppo demografico dirompente. La Spagna vuole posizionarsi per gestire i possibili benefici di questo sviluppo e per contenerne i rischi.
Focus Africa 2023 fa parte di un programma decennale per l’Africa e indica obiettivi e percorsi nel campo della sicurezza, dello sviluppo sociale ed economico, del commercio e degli investimenti bilaterali, della disciplina dell’immigrazione ed emigrazione. Punta lo sguardo su tre regioni prioritarie:
- per la sicurezza la priorità è data al Sahel, al Golfo di Guinea e al Corno d’Africa, aree in cui sono previste forme di cooperazione o armonizzazione con la Francia, ma dovranno essere cercate anche forme di cooperazione con gli interessi inglesi, benché nel documento non se ne parli, data la forte presenza inglese sia nel Golfo di Guinea sia nel Corno d’Africa;
per lo sviluppo economico la priorità è data a tutte le iniziative che possono prevenire le migrazioni irregolari. A questo scopo sono raccomandati accordi con organizzazioni africane e con organizzazioni private, mentre è assente in modo cospicuo ogni riferimento a enti o organizzazioni dell’UE. Sono considerati paesi chiave per queste iniziative il Marocco e il Senegal, che sono cruciali anche per gli interessi francesi.
Il documento non parla di possibile cooperazione con il Portogallo, che pure ha molti interessi lungo le coste atlantiche dell’Africa. Spagna e Portogallo sono state per secoli rivali nel colonizzare il Sudamerica e le coste africane, oltre che per creare basi militari e logistiche negli arcipelaghi atlantici. Le ex colonie portoghesi fanno ancora parte della ‘Comunità dei Paesi di lingua portoghese’, che promuove e coltiva stretti legami culturali ed economici fra i suoi membri, che includono il Brasile, l’Angola, il Mozambico, la Guinea Bissau e Capo Verde. La politica spagnola in Mozambico e Angola creerà certamente preoccupazioni in Portogallo, che andranno affrontate e risolte, sperabilmente, in ambito europeo.
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