Lo sviluppo tecnologico ha diversi impatti sulle persone, ma il più importante è la modifica dei sistemi produttivi. Storicamente la tecnologia aumenta la produttività ma rende la produzione di ricchezza più complessa e più dipendente dalla collaborazione con gruppi che prima erano esterni o estranei. In questo modo lo sviluppo tecnologico tende a legare sempre più persone a un destino comune.
Popoli nomadi cacciatori e raccoglitori vivevano in piccoli gruppi. Ma per coltivare la terra, costruire canali di irrigazione, costruire magazzini per i raccolti, eserciti per difenderli e burocrazie per distribuirli, la società agricola ebbe bisogno della collaborazione e della convivenza in uno stesso villaggio di molte persone con conoscenze, capacità e funzioni diverse.
La produzione industriale di massa del XIX e XX secolo richiese la collaborazione di gruppi ancora più vasti e più differenziati per capacità e conoscenze, creando la società di massa. Allora si svilupparono le culture nazionali, che diedero una lingua, una cultura e una nazionalità unica a masse di persone diverse.
Le culture nazionali vennero elaborate e diffuse dallo stato attraverso le scuole pubbliche obbligatorie dove si imparava la stessa lingua, si narrava una storia comune e si alimentava il culto della nazione per garantire la coesione di una società di massa che al suo interno vedeva migliaia di specializzazioni diverse, di gruppi sociali diversi, di interessi diversi, ma intrecciati fra di loro (per approfondire guarda il video ‘Il successo del nazionalismo presso le masse’).
Le trasformazioni sociali portate dal processo di produzione industriale furono giustificate moralmente e politicamente in modi diversi dal comunismo e dal fascismo, ideologie politiche che sostituirono in parte le religioni come strumento di coesione sociale.
La geopolitica insegna che le ideologie sono strumento di azione politica al servizio di interessi territoriali ed economici del gruppo, non viceversa. Le ideologie hanno sempre fatto appello alla volontà di Dio, anche quelle politiche e laiche, soprattutto per spingere le persone a combattere e uccidere.
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