La crisi demografica come fondamentale problema economico

03/12/2025

Nonostante l'aspettativa di vita sia in aumento, la produttività economica diminuisce o cessa dopo i 70 anni. Ciò significa che una maggiore aspettativa di vita aumenta i consumi, mentre la forza lavoro diminuisce. Gli anziani consumano di più, soprattutto in termini di assistenza medica, mentre la popolazione produttiva diminuisce. Questi sono i contorni di una crisi economica senza precedenti. Nel mondo occidentale quasi ovunque i tassi di mortalità tendono a superare quelli di natalità.

Il fondamento di questa rivoluzione demografica è associato a vasti cambiamenti culturali. I tassi i di natalità erano elevati nel XIX secolo per due ragioni: l'elevata mortalità infantile e la necessità di manodopera. Nelle società agricole i bambini diventano produttivi a un'età molto precoce rispetto alle società industriali. Prima della Rivoluzione industriale i bambini erano essenziali per produrre il mantenimento della famiglia. Le donne dovevano dare alla luce il maggior numero possibile di figli per mantenere le generazioni presenti e future.

Con i progressi tecnologici apportati dalla Rivoluzione industriale e le più recenti evoluzioni tecnologiche, i bambini non hanno bisogno di essere economicamente produttivi per circa 20 anni. Nel frattempo frequentano la scuola e ottengono un'istruzione superiore. Inoltre il tasso di mortalità infantile è calato drasticamente. Di conseguenza è calato drasticamente il numero di figli per donna. Questo ha portato a un altro cambiamento radicale: le donne sono entrate nel mondo del lavoro al posto dei bambini, limitando ulteriormente il numero di figli che mettono al mondo. Questa è la realtà in tutto il mondo industrializzato.

Niente di tutto ciò costituirebbe un problema economico se non fosse aumentata anche l'aspettativa di vita. Invece l’allungarsi della vita fa aumentare costantemente i consumi, nonostante la produzione si stabilizzi o diminuisca. Il rapporto nascite-morti è diminuito del 28% tra il 2010 e il 2023 e continua a diminuire di circa l'1,6% all'anno. È ragionevole supporre che la medicina continuerà ad aumentare l'aspettativa di vita e che i tassi di natalità continueranno a diminuire.

La soluzione di questo problema fondamentale definirà il futuro. La produzione deve essere mantenuta, oppure la vita non produttiva deve essere limitata. Una possibile soluzione potrebbe essere l'intelligenza artificiale, ma soltanto in parte, perché è soltanto ragionamento. L'intelligenza è molto più che ragionamento; una vasta gamma di emozioni, personalità ed esperienze plasmano l'intelligenza umana. Fu John McCarthy, pioniere della tecnologia, a coniare il termine intelligenza artificiale, ma verso la fine della vita affermò di essere profondamente pentito di quel nome, dato l'irragionevole clamore e l'incomprensione che aveva causato.

La soluzione alla crisi economica imminente non potrà essere che un prolungamento del periodo di produttività delle persone. È una questione di innovazione medica, cui potrà contribuire l'intelligenza artificiale. L'evoluzione economica e culturale che abbiamo vissuto potrebbe essere invertita da una catastrofe naturale o militare che ci riporti al passato. Se ciò non accade, la crisi del mondo sviluppato sarà sicuramente su base demografica.

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