Molti analisti, anche di vasta dottrina e di notevole intelligenza politica, sostengono che una vittoria elettorale di Trump potrebbe portare a un compromesso fra USA e Russia, con cui gli USA lascerebbero mano libera alla Russia nell’Europa dell’est e sul Mar Nero, in cambio di sostegno contro la Cina, che è il più grande e il più pericoloso rivale futuro. Il Mediterraneo e i paesi che vi si affacciano, in primis l’Italia, costituirebbero una specie di condominio spartito fra USA, Russia e Lega araba. Io ritengo altamente improbabile tale ipotesi, perché contraria al principio basilare per ogni potenza egemone a livello globale: impedire la formazione di altre grandi potenze, anche se hanno intenzioni amichevoli.
Il governo cinese sta tornando alle politiche dell’era maoista per sostenere l’economia e rafforzare il controllo sociale. Lo stato sta riprendendo il controllo del mercato immobiliare e ha chiesto alle grandi aziende statali (che controllano il settore energetico, quello minerario e quello high-tech) di arruolare milizie volontarie, comuni ai tempi di Mao Zedong (la più famosa fu quella delle Guardie Rosse), ma sciolte dopo la sua morte. Entrambe le azioni evidenziano una forte spinta a consolidare il controllo sull’economia e sulla società cinese.
È il titolo di un articolo del 6 febbraio 2024 di Hilal Khashan per Geopolitical Futures. Eccone la traduzione. Come molti altri stati, l'Egitto è stato colto alla sprovvista dalla guerra tra Israele e Hamas. L'entità dell'attacco di Hamas del 7 ottobre ha lasciato all'Egitto poco spazio per mediare un cessate il fuoco, come ha fatto molte volte in passato. La risposta del Cairo è sintomo di un processo decisionale indeciso. Piuttosto che chiedere il cessate il fuoco, i funzionari egiziani si sono limitati a mettere in guardia contro l'espansione della guerra in altre parti del Medio Oriente. L'Egitto sta camminando sul filo del rasoio, non vuole né condannare categoricamente né sostenere l'attacco di Hamas.
Gli attacchi Houthi, che hanno interrotto il trasporto marittimo globale, consentono a Nuova Delhi di far valere l’importanza della sua presenza navale nell’Oceano Indiano nordoccidentale, ma il fatto che dietro gli Houthi ci siano gli interessi di Teheran complica molto la situazione per l’India. Anche gli interessi di Cina e India sono sempre più in conflitto, visto che entrambe ambiscono ad emergere come la forza egemone nel plasmare la geopolitica dell’Asia occidentale. Fra l’11 e il 15 gennaio ci sono stati due eventi che avrebbero meritato molta più attenzione da parte dei media. Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il suo omologo indiano, Subrahmanyam Jaishankar, hanno discusso al telefono la sicurezza marittima del Mar Rosso meridionale e del Golfo di Aden, nel contesto degli attacchi Houthi che hanno interrotto le catene di approvvigionamento globali.