Regione indiana

03/09/2013

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La regione indiana, composta di India, Bangladesh, Sri Lanka e Pakistan, è la più popolosa e la più complessa del mondo. La sola India ha una popolazione di poco inferiore a quella della Cina, con differenze etniche, religiose, linguistiche e storiche ben più numerose e radicali di quelle della popolazione cinese.

Posta al centro dell’Eurasia, lungo la rotta marittima più importante del mondo, l’India è lo stato democratico più popoloso al mondo, ma ha forse anche le maggiori difficoltà oggettive al mondo per perseguire contemporaneamente tre obbiettivi, tutti indispensabili alla sua sopravvivenza:

-  mantenere la coesione sociale ed economica e promuovere lo sviluppo bilanciato e sostenibile di tutte le regioni,

- esercitare una certa egemonia sulla regione anche all’esterno dei propri confini, contrastando e contenendo l’egemonia della Cina, che con la sua espansione rischia di isolare commercialmente e politicamente l’India e porla in conflitto con i vicini;

- raggiungere e mantenere una situazione di pace ai confini con il nemico storico, il Pakistan, che è ancora oggi un baluardo dell’islamismo militante.

La ricchezza culturale dell’India ne fa il paese più affascinante al mondo, e rende possibile sperare che il paese possa prosperare e contribuire largamente allo sviluppo dell’umanità. Se invece dovesse implodere per eccesso di complessità, ne seguirebbe una fase di destabilizzazione gravissima degli equilibri globali, con altissima probabilità di originare una guerra mondiale.

L’India, che raramente appare nei servizi giornalistici e televisivi del resto del mondo, è il paese in cui le istituzioni democratiche sono davvero messe alla prova della storia. Se l’India ce la farà, la democrazia – pur con tante possibili varianti − costituirà la base delle istituzioni dei paesi del mondo nei prossimi secoli. Se fallisce la democrazia in India, il mondo vedrà il moltiplicarsi di dittature e di regimi fortemente ideologizzati.