Nell’inverno 1917 nel golfo di Halifax, in Nuova Scozia (Canada), (mappa) s’incrociarono la nave da carico francese Mont Blanc, carica di esplosivi da portare alla Francia impegnata nella Prima Guerra Mondiale, e la nave norvegese Imo, diretta a New York con cibo e vettovaglie da inviare alle popolazioni del nord della Francia e del Belgio sotto occupazione tedesca. Qualcosa andò storto nella comunicazione fra gli equipaggi delle due navi, che si scontrarono in porto con violenza, provocando l’esplosione del carico del Mont Blanc. L’esplosione fu terrificante, distrusse buona parte della città di Halifax e uccise oltre 2000 persone: l’esplosione più spaventosa della storia, fino a quell’epoca, che sarebbe stata superata soltanto dall’esplosione della bomba atomica sul Giappone a chiusura della Seconda Guerra Mondiale.
Subito l’opinione pubblica occidentale e in particolare la popolazione canadese cercarono un colpevole su cui scaricare l’ira, l’orrore, la paura. Si pensò immediatamente che l’esplosione fosse un atto di sabotaggio orchestrato dalla Germania. La comunità di immigrati tedeschi della Nova Scozia venne attaccata fisicamente, decine di persone colpevoli soltanto di avere cognomi di origine tedesca vennero uccise per le strade e nelle case. Dopo una settimana il governo canadese decise l’internamento di tutta la comunità d’origine tedesca, fino alla fine del conflitto. L’indagine sulla causa dell’esplosione non trovò traccia alcuna di coinvolgimento di Tedeschi, ma ancor oggi parte della popolazione canadese è convinta che la Germania abbia orchestrato la tremenda esplosione.
Azioni simili dettate dalla paura del nemico che potrebbe nascondersi fra di noi si ritrovano purtroppo ripetutamente nella storia dei popoli in guerra, e i governi quasi sempre agiscono in modo da isolare i sospetti, anche se innocenti, per rassicurare i loro popoli. Oggi le popolazioni d’Europa e degli USA temono che gli immigrati musulmani siano potenzialmente nemici che si infiltrano sul territorio, e per rassicurarle i governi tendono a dimostrare di star prendendo provvedimenti: barriere di confine in Ungheria, blocco all’immigrazione da sette paesi in USA, ad esempio.
La paura è un’emozione irrazionale, basta poco per suscitarla, occorre lunghissimo tempo per placarla. A volte non bastano i secoli: l’accusa mossa agli Ebrei dai Padri della Chiesa di non aver riconosciuto in Cristo il Messia perché accecati da Satana loro maestro ha creato una paura di massa degli Ebrei, visti come dotati da Satana di potere diabolici – paura che per 1500 anni ha permesso persecuzioni e stragi delle minoranze ebraiche in ogni occasione in cui il potere politico intendesse creare coesione e combattività nella maggioranza.
La paura creata in occidente dalla ferocia di al Qaeda, dell’ISIS, di Boko Haram e dei loro imitatori in Europa non si dissolverà facilmente, non sarà un fenomeno di breve durata che ci piaccia o no. Occorrerà un impegno e una collaborazione di lunga durata fra islamici e non islamici per superare la paura e vivere laicamente insieme senza sospetto.
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