Vincitore del Premio Andersen 2015 come miglior libro per bambini dai 6 ai 9 anni, La città che sussurrò racconta la grande storia con una piccola storia.
In un villaggio di pescatori della Danimarca occupata dai nazisti, i genitori di Anett nascondono una famiglia di ebrei che attende una notte abbastanza luminosa per potersi recare al porto e fuggire nella neutrale Svezia. Anett si prende cura dei suoi “nuovi amici”, che però sono sempre più in pericolo perché la Gestapo è ormai certa che in quel quartiere si nascondano degli ebrei. Devono fuggire prima che sia troppo tardi, raggiungendo il porto per salire su una barca. Questo però sarà possibile soltanto grazie all’aiuto di tanti abitanti che ad ogni angolo di via sussurrano le indicazioni per raggiungere il porto al buio in una notte senza luna.
La città che sussurrò è ispirato a una storia vera. Come vero è il villaggio – Gilleleje – in cui migliaia di ebrei danesi vennero prima nascosti e poi aiutati a raggiungere la Svezia dai pescatori del villaggio. Vera fu la reazione della Danimarca, considerata l’unico paese occupato che resistette attivamente alla deportazione dei suoi cittadini ebrei. Il libro, edito in Italia da Giuntina, ha il merito di mostrare la compattezza di questa comunità e la sua solidità morale senza affidarsi a gesta eroiche, ma solo alle azioni di gente comune che comprese che cosa era giusto fare. Anche per questo – oltre che per le illustrazioni essenziali di Fabio Santomauro – La città che sussurrò si rivela un ottimo strumento per avvicinare i bambini alla storia della Shoah.
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