Probabilmente fra trent’anni il sultanato dell’Oman sarà importante come Singapore. I suoi 3,6 milioni di abitanti, mediamente più istruiti che nei paesi confinanti, praticano una variante di islam Ibadi, che non li schiera automaticamente né con i sunniti né con gli sciiti. In passato hanno colonizzato le coste dell’Africa Orientale e hanno sempre praticato il commercio ad ampio raggio sulle rotte marine, data la loro ottima posizione sulle rotte fra India e Africa, e anche fra il Golfo Persico e il resto del mondo. Da anni collaborano quietamente con gli Americani fornendo supporto logistico, ma anche agendo da intermediari con l’Iran.
Ora l’Oman sta costruendo un grande porto e aeroporto internazionale a Duqm, sulla costa sud (mappa a lato), dove fino a poco tempo fa c’erano soltanto dune, che entro pochi anni dovrebbe diventare la principale base della flotta americana per il Medio Oriente e l’Africa orientale. Si sta costruendo dal nulla una grande città, con scuole e alberghi e ogni tipo di servizi, oltre a una zona industriale e a grandi depositi. Qum è fuori delle acque del Golfo, ma abbastanza vicino perché navi militari possano intervenire nel Golfo, senza rimanervi bloccate. Ma la sua eccellente posizione può permettere a Qum di diventare molto importante anche come scalo commerciale.
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