Il 26 febbraio 2010 Ely Karmon scrive su Haaretz che gli incontri recenti del governo iraniano con quello della Siria, con i capi di Hezbollah e quelli di Hamas, nonché le dichiarazioni rilasciate durante e dopo gli incontri da Ahmadinejad e da Assad, dimostrano che l’Iran ha un chiaro obiettivo strategico: scatenare una guerra in Medio Oriente prima che il Consiglio di Sicurezza prenda in esame sanzioni, e prima che siano gli Stati Uniti a concordare un’eventuale operazione militare con Israele contro l’Iran.
In questo momento il Medio Oriente è ostaggio dell’Iran: Hezbollah in Libano è più forte che nel 2006. Sostiene infatti di avere in Libano 40.000 razzi che possono raggiungere Tel Aviv e il Negev, e di aver installato in Libano missili di fabbricazione siriana. Il nuovo governo libanese è di nuovo sotto il controllo dei Siriani. Secondo quanto scritto dal quotidiano del Qatar
Al-Watan, il ministro degli esteri siriano Moallem ha dichiarato che la Siria ‘ha preso la decisione strategica di non permettere a Israele di sconfiggere la resistenza.’
In quanto ad Hamas, l’Iran ha recentemente fatto arrivare a Gaza missili capaci di colpire Tel Aviv.
L’Iran e i suoi seguaci sono convinti che gli Stati Uniti in questo periodo non siano in grado di intervenire, di affrontare nuove avventure militari. Intendono perciò provocare Israele fino ad obbligarlo ad una reazione armata, tramite provocazioni di Hezbollah dal Libano.
Il giornale siriano Teshreen, molto vicino al governo, negli ultimi giorni ha scritto articoli feroci contro Israele, prevedendone l’imminente distruzione.
A cura di Laura Camis de Fonseca
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