Al ballottaggio del 7 dicembre 2009 il presidente uscente Traian Basescu (centrodestra) ha sconfitto lo sfidante del Partito Socialdemocratico ed ex ministro degli esteri Mircea Geoana con il 50,3% dei voti contro il 49,7%. Geoana si è rifiutato di accettare il risultato e ha accusato Basescu di brogli.
Prima delle elezioni presidenziali i partiti di opposizione avevano raggiunto un’intesa sul nome di Klaus Johannis, sindaco di Sibiu, che sarebbe dovuto diventare il nuovo primo ministro in caso di vittoria di Geoana. Johannis infatti è considerato imparziale perché è il leader di un partito molto piccolo, il Forum democratico dei Tedeschi in Romania, e non ha legami con i partiti maggiori. Ma dato che Basescu è stato riconfermato, difficilmente l’opposizione potrà far accettare il proprio candidato.
La situazione politica in Romania continua ad essere alquanto incerta.
La mancanza di trasparenza del governo romeno infatti ha spinto il Fondo Monetario Internazionale a bloccare un prestito di 20 miliardi di euro. L’economia del paese, che nel 2008 è cresciuta a un ritmo eccezionale (+6,2%) con ogni probabilità subirà un declino dell’8,5% nel 2009, a causa della crisi economica e della recessione. Come se non bastasse
l’UE ha minacciato di interrompere i finanziamenti alla Romania per gli episodi di corruzione, e le recenti accuse di brogli rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione.
La Romania inoltre sta attraversando un periodo di tensioni sociali: prima delle elezioni a Timisoara sono esplose numerose proteste spontanee ed è probabile che il malcontento aumenti.
La popolazione, preoccupata per la crisi economica e il conseguente impoverimento, scende in piazza sempre più di frequente. Inoltre il 16 dicembre si festeggerà il 20° anniversario della rivolta anticomunista e quasi sicuramente gli oppositori di Basescu coglieranno l’occasione per organizzare manifestazioni contro l’esito elettorale.
Mosca non può che rallegrarsi per l’aumento della tensione sociale, dal momento che Basescu rappresenta una spina nel fianco per la Russia - negli anni scorsi infatti il presidente romeno ha finanziato la rivoluzione anticomunista nella vicina Modavia e si è avvicinato agli Stati Uniti. Basescu dal canto suo indubbiamente cercherà di presentarsi come unico erede politico della lotta contro il comunismo in Russia.
La lotta fra Basescu e Geoana non si placherà molto facilmente e dobbiamo quindi aspettarci un inverno caldo in Romania.
A cura di Davide Meinero
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