A inizio maggio 2025 Donald Trump ha annunciato la fine dei raid aerei statunitensi contro il movimento Houthi dello Yemen, sostenuto dall'Iran. La decisione fa seguito a un accordo mediato dall'Oman, in cui le parti dichiarano di cessare di attaccarsi a vicenda nel Mar Rosso e nello Stretto di Bab el-Mandeb. Gli Houthi hanno chiarito che invece proseguiranno i loro attacchi a Israele.
Il cessate il fuoco tra Stati Uniti e Houthi segna una svolta nella politica mediorientale di Washington: il passaggio dall’intervento militare attivo ad accordi diplomatici di fondo che lasciano agli attori regionali la gestione della propria difesa e delle proprie guerre, purché non vengano danneggiate o chiuse le rotte internazionali.
Gli attacchi degli Houthi al trasporto marittimo nel Mar Rosso hanno gettato il commercio globale nel caos. Tra novembre e dicembre 2023, dopo oltre un mese di attacchi, l’intero commercio globale è diminuito dell’1,2%. Nel 2024 il traffico del Canale di Suez si è dimezzato. Prima dell’ottobre 2023 il Canale gestiva circa il 12% del commercio globale e il 30% del traffico container globale. Metà di quel traffico è stato dirottato attorno al Capo di Buona Speranza, con un aumento del 180% dei costi, congestione dei porti e ritardi nella fornitura di componenti essenziali per vari settori industriali.
Gli Houthi sono espressione di un movimento di rinascita sciita zaydita nello Yemen settentrionale all'inizio degli anni '90. Nel 2014 assaltarono e conquistarono la capitale Sanaa, innescando un intervento militare guidato dall'Arabia Saudita e sostenuto dagli Stati Uniti. Ideologicamente allineati con “l'Asse della Resistenza" iraniano, gli Houthi hanno costantemente preso di mira gli interessi statunitensi e israeliani. Dopo l'inizio della guerra tra Israele e Hamas a inizio ottobre 2023, hanno attaccato le navi mercantili del Mar Rosso in nome della solidarietà con i palestinesi. A marzo 2025 Washington ha reagito avviando una costosa campagna di attacchi aerei contro siti missilistici e centri di comando degli Houthi. Ma gli Houthi sono rimasti operativi. I lanciatori mobili e il terreno accidentato hanno attenuato l'effetto della potenza aerea americana. Gli USA impiegavano costosi intercettori (l'SM-2 da 2 milioni di dollari e l'SM-3 da 10 milioni di dollari) contro i droni economici degli Houthi. Diversi droni MQ-9 Reaper statunitensi sono stati abbattuti. Un F/A-18 è andato perso a causa del fuoco amico e un altro è scivolato da una portaerei durante le manovre. Così l'operazione americana finì con l’impantanarsi in una serie di costosi errori. Ora il cessate il fuoco permette agli Stati Uniti di disimpegnarsi senza ammettere il fallimento. Agli Houthi l'accordo permette di evitare il confronto con un avversario superiore e preservare le forze per altri impegni regionali.
Il 4 maggio 2025, pochi giorni prima dell’accordo, gli Houthi avevano colpito l'aeroporto internazionale Ben Gurion di Israele con un missile balistico. L'attacco ha spinto il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu a rivalutare la strategia di difesa aerea del Paese. Allarmati dal rischio che una rappresaglia israeliana potesse innescare una guerra che coinvolgesse l'Iran o Hezbollah, gli USA hanno separato la crisi marittima dal più ampio conflitto Israele-Iran.
L'accordo USA Houthi dovrebbe riportare alla normalità la navigazione attraverso il Mar Rosso, con grande beneficio dell’Egitto e dell’Europa. Dopo gli attacchi degli Houthi l'Unione Europea ha lanciato una propria missione di scorta navale, l'Operazione Aspides, per proteggere la navigazione nel Mar Rosso.
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