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Il Pentagono ha dichiarato che schiererà un cacciatorpediniere e i caccia F-35 nel Golfo di Oman e nello Stretto di Hormuz, dopo aver già schierato la settimana scorsa i caccia F-16, un aereo d'attacco A-10 e un cacciatorpediniere. Non si sa per quanto tempo questi mezzi rimarranno nella regione ad assicurare la sicurezza delle rotte marittime.
L'Iran ha risposto con esercitazioni militari che simulavano un attacco nello stretto. L'esercitazione ha schierato più di 90 velivoli, tra cui jet da combattimento, droni e bombardieri che hanno tirato dalla base di Bandar Abbas, proprio alla foce dello Stretto di Hormuz.
La tensione è salita quando l'Iran ha tentato di sequestrare due petroliere nello Stretto di Hormuz. Un conflitto in quest’area causerebbe il caos nelle catene di approvvigionamento globali, facendo salire alle stelle i costi dell'energia. Negli ultimi due anni si sa che Teheran ha sequestrato almeno cinque navi mercantili, ma il recente incidente è stato diverso. Mentre le due navi si avvicinavano allo stretto, il personale iraniano ha aperto il fuoco, scappando poi all’arrivo della nave da guerra USS McFaul. Ora gli Stati Uniti e i loro alleati sentono l'urgente necessità di fornire copertura aerea a questo hub energetico cruciale.
Teheran sta tentando di gestire un delicato equilibrio. Cerca un sollievo immediato alle sanzioni, sollievo che l’Occidente potrebbe concedere in cambio di concessioni sul programma nucleare e/o sulla riduzione della presenza di milizie iraniane in tutto il Levante. Sebbene l'Iran si sia avvicinato spesso al tavolo dei negoziati, non arriva mai a conclusione, probabilmente perché non può permettersi di perdere credibilità in patria.
Mesi di manifestazioni antigovernative dopo l'uccisione di Mahsa Amini hanno messo in seria difficoltà la leadership iraniana, che mantiene il potere con un mix accurato di blackout di Internet, repressioni, arresti di massa ed esecuzioni.
Sono ancora in corso tentativi per rilanciare i colloqui sul programma nucleare iraniano, ma non stanno funzionando. Le discussioni non hanno portato a nulla e le posizioni delle parti sono rimaste invariate.
La tensione nello stretto di Hormuz ha raggiunto i picchi massimi nel 2019, poi la pandemia, la crisi economica e il crollo della richiesta di energia che ne è conseguito hanno portato ad una apparente distensione non soltanto fra Iran e paesi arabi, m anche fra Iran e USA. Ora le tensioni si sono riaccese in modo repentino, per iniziativa iraniana.
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