Il sistema di potere tribale continua a danneggiare il futuro dei Curdi.
Il governo della regione autonoma del Kurdistan (in Iraq) è in gravi difficoltà finanziarie e da mesi non paga gli stipendi. Considerando che il governo è di gran lunga il maggior datore di lavoro della regione, questo significa che non c’è quasi famiglia che non sia coinvolta in questa crisi. La principale fonte di ricchezza della regione è la rendita del petrolio, che viene suddivisa fra le famiglie appartenenti alle diverse tribù. I fondi non vengono utilizzati per creare infrastrutture né per stimolare lo sviluppo di nuove imprese che offrano migliori prospettive ai giovani. Quando diminuisce la rendita di petrolio, si acuiscono le lotte per la sua suddivisione fra le tribù, mentre i giovani scendono in piazza. La differenza di ricchezza e di stile di vita fra le famiglie ricche, socie in imprese petrolifere, e il resto della popolazione è tanto esagerata da essere offensiva.
Le divisioni tribali si rispecchiano nelle appartenenze politiche: ogni grande tribù ha il proprio partito, che amministra l’area tribale. I manifestanti, tutti giovani, attaccano gli uffici dei due partiti maggioritari, il KDP e il PUK, accusandoli entrambi di corruzione e clientelismo.
Ai Curdi e alla loro lunga e affascinante storia abbiamo dedicato una mostra (che è a disposizione delle scuole che ne facciano richiesta), e un dossier che vi invitiamo ad aprire qui a lato.
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