Con l’aiuto della Russia, il 10 luglio scorso l’autoproclamata repubblica dell’Ossezia del Sud ha spostato i paletti di confine fino ai limiti dei due villaggi georgiani di Tsitelubani e Orchosani, incorporando così circa un miglio di percorso dell’oleodotto Baku-Supsa.
Il confine fra Sud Ossezia e Georgia non venne definito chiaramente dopo l’insurrezione delle minoranze di Abkazi e di Osseti contro il governo georgiano nel 1992 (mappa a lato). Così quando nel 2008 scoppiò la guerra fra Russia e Georgia, i Russi e i loro alleati Osseti conquistarono e annessero la regione di Akhalgori. Dopo il 2010 Russi e Osseti hanno spostato un po’ i paletti del confine provvisorio ogni anno, fino a incorporare anche un paio di villaggi abitati da Georgiani. Per non rinfocolare una guerra in cui poteva essere perdente, il governo georgiano ha lasciato fare.
Gli Osseti nel mondo sono circa 750 000. Parlano una propria lingua di origine iranica. Sono cristiani fin dall’epoca bizantina. Dall’VIII secolo in poi ebbero un proprio regno fiorente, il regno degli Alani, a sud del Don, lungo la Via della Seta (mappa a lato). Ma nel XIII secolo il regno venne spazzato via dall’avanzare dei Mongoli, e la popolazione cercò rifugio nelle valli caucasiche.
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