Il 15 giugno 2010 il presidente russo Dmitri Medvedev, dopo un incontro con il direttore di Gazprom Alexei Miller
ha dichiarato che la Russia taglierà il gas alla Bielorussia se non pagherà i 200 milioni di dollari che le deve. Il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko avrà cinque giorni di tempo per saldare il debito, dopodiché la Russia inizierà a tagliare i rifornimenti.
Russia e Bielorussia da tempo litigano sul prezzo dell’energia: Minsk sostiene che dovrebbe pagare di meno il gas, e soprattutto che non dovrebbe pagare dazi dopo essere entrata a far parte dell’unione doganale con Russia e Kazakistan. Mosca ha rifiutato però di abbassare i prezzi.
Non si tratta della prima volta che la Russia interrompe le forniture: a gennaio il Cremlino aveva tagliato il gas alla Bielorussi per un breve lasso di tempo. In ogni caso
la Russia si muoverà cautamente e bloccherà solo parzialmente le forniture, in modo da evitare che Polonia e Germania – che ricevono il gas dai gasdotti che attraversano la Bielorussia – si ritrovino in difficoltà.
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