L’8 gennaio 2009 l’autobus che trasportava la squadra del Togo è stato attaccato poco dopo essere entrato nell’enclave angolana di Cabinda. Tre persone sono state uccise e sette sono rimaste ferite.
L’enclave di Cabinda è separata dal resto dell’Angola da una striscia di terra appartenente alla Repubblica Democratica del Congo.
Cabinda è il centro dell’industria petrolifera angolana: la maggior parte dei giacimenti si trova al largo della costa, mentre una piccola parte si trova sulla terraferma.
A partire dagli anni ‘70 la provincia di Cabinda è stata teatro della ribellione del Fronte di Liberazione dell’Enclave di Cabinda (FLEC). Nel 2006 Luanda e il FLEC hanno raggiunto un accordo, ma alcune fazioni ribelli hanno continuato a lanciare attacchi contro l’esercito angolano. Luanda ha dispiegato un contingente di circa 30.000 soldati per mantenere la provincia sotto controllo.
Con l’attacco del’8 gennaio i ribelli hanno voluto ricordare al governo che la lotta non è ancora finita, quindi con ogni probabilità Luanda continuerà a mantenere una presenza militare consistente a Cabinda per proteggere il settore petrolifero, principale risorsa dell’economia angolana.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati