Utilità e scopo degli studi universitari secondo George Friedman

10/12/2025

Ad un abbonato che poneva una domanda relativamente all’adeguatezza dell’istruzione universitaria per le necessità del futuro, così ha risposto George Friedman (GPF del 6 dicembre 2025):

Le università hanno due responsabilità fondamentali. La prima è trasformare adolescenti selvaggi in persone preparate alla realtà, insegnando loro le virtù della noia e quali possibilità si aprono a chi si annoia. La seconda è insegnare a una minoranza a essere economicamente produttivi attraverso l'apprendimento di scienze ed economia. Naturalmente questo non per tutti gli studenti, soltanto nei programmi di dottorato e nelle scuole di economia. Le università non possono preparare gli studenti per i lavori futuri perché non sanno che cosa richiederà l'economia futura.

Quando andavo all'università il futuro, come tutti sapevamo, era nell'industria automobilistica, con qualche accenno al fatto che i computer sarebbero stati in qualche modo interessanti. Le fantasie di allora risultano assurde a posteriori. La tecnologia da cui siamo ossessionati ora, l'intelligenza artificiale, a tempo debito emergerà a un livello molto inferiore alle aspettative e diventerà normale e noiosa come un'entusiasmante carriera nel marketing automobilistico. Le università sono luoghi in cui gli studenti che non riescono a farsi la ragazza/il ragazzo passano il tempo a immaginare cose che vanno oltre il momento in cui vivono, e pochi ne escono con qualcosa di radicalmente nuovo.

A questo punto il microchip – il fondamento della nostra era, come lo fu il motore a combustione interna in quella precedente – si avvicina ai 75 anni, essendo stato inventato negli anni '50 da Texas Instruments. Tutta l'informatica, inclusa l'intelligenza artificiale, si basa sul microchip. Fu inventato perché l'Aeronautica Militare ne aveva bisogno. Il resto è storia. Le applicazioni del motore a combustione interna non provenivano dalle università, ma da inventori e imprenditori come Henry Ford, che non frequentarono mai un'università. Nelle università si insegna l'attuale mania tecnologica, l'attuale realtà aziendale e così via. Chiunque vada all'università pensando che il microchip sarà il futuro, in realtà sta imparando il passato, proprio come gli ingegneri che inondarono il mercato dopo la Seconda Guerra Mondiale tutti concentrati su automobili, aerei e simili congegni alimentati dal motore a combustione interna. Pensiamo sempre che la tecnologia attuale sarà quella del futuro, ma in realtà il futuro viene inventato in qualche azienda sconosciuta che impiega persone disadattate e con molto tempo libero. La prossima novità arriverà di certo, ma ciò che vediamo come futuro è probabilmente già passato.

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