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I nostri media dicono che i ribelli Houthi dello Yemen sono un'organizzazione paramilitare iraniana che obbedisce agli ordini di Teheran. Questa percezione è tutt'altro che accurata. Il rapporto tra gli Houthi e l'Iran è di reciproco vantaggio, non di subordinazione diretta. L'Iran sostiene gli Houthi per ricattare l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti e ostacolare il traffico marittimo del Mar Rosso. Ma sul fronte teologico gli Houthi hanno un proprio progetto di matrice religiosa che non combacia con i principi della Rivoluzione iraniana.
Gli Houthi sono seguaci dell’Islam zaidita, branca dell'Islam sciita che, pur riconoscendo il diritto dei discendenti del Profeta all'imamato (cioè ad essere guida dei fedeli), non sostiene il diritto all'imamato esclusivamente per via ereditaria. Si differenzia dalle altre sette sciite soprattutto per il rifiuto di accettare l'occultamento e l'infallibilità del ‘Dodicesimo imam’. Pur essendo vicini alla setta sciita duodecimana, diffusa tra gli sciiti in Iran, Iraq e Libano, gli Houthi mantengono notevoli differenze e non seguono la dottrina religiosa della Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei.
Il primo stato teocratico zaidita fu fondato dal leader religioso e politico Yahya ibn al-Husayn nel 983, in quella che oggi è la provincia di Saada, in Yemen. Husayn arrivò in Yemen dalla regione dell'Hijaz, nell'Arabia occidentale, e divenne noto come al-Hadi ila al-Haqq, che significa "guida alla verità". Gli imam zaiditi governarono lo Yemen settentrionale con il pugno di ferro per centinaia di anni, isolando la regione dal resto del mondo e impedendo l'accesso a un'istruzione moderna e ai servizi di base. Nel 1962 un colpo di stato militare rovesciò l'imamato, instaurò un regime repubblicano ed emarginò gli zaiditi.
Il gruppo Houthi è una propaggine del Movimento di Rinascita dell'Imamato Zaidita, emerso all'inizio degli anni '90. Il primo leader Houthi, Hussein Badr al-Din al-Houthi, guidò una ribellione contro il governo nel 2004 e fu ucciso quello stesso anno. L’attuale leader, Abdul Malik al-Houthi, è suo fratello. Il loro padre, Badr al-Din al-Houthi, era un eminente studioso zaydita e una figura influente. Tutti e tre appartengono alla Jarudiya, una delle sette zaydite più estremiste dell'Islam. Mentre la maggior parte degli zayditi crede che un imam non debba necessariamente essere un discendente del profeta Maometto (sebbene sia preferibile), i seguaci della Jarudiya ritengono che la discendenza dalla linea del profeta sia un prerequisito rigoroso. Per loro gli imam sono allo stesso livello dei profeti, in quanto scelti da Dio. Credono inoltre che il loro diritto divino a governare si estenda non soltanto allo Yemen, ma all'intero universo.
Gli Houthi hanno istituito uno stato di polizia teocratico. Venerano il loro fondatore e il loro attuale leader come capo della Marcia coranica, cioè del programma politico e religioso del gruppo. Il documento fondativo degli Houthi afferma che Dio ha scelto i discendenti del Profeta Muhammad (in generale) e il leader del gruppo Houthi (in particolare) per guidare la comunità islamica e preservare il Corano. Il leader Abdul Malik al-Houthi è definito "emblema della guida", ha uno status sacro che esige l’obbedienza assoluta dai suoi sudditi.
La fiducia degli Houthi nella loro missione deriva dalla convinzione che il Profeta Muhammad abbia detto ai suoi compagni che una figura della sua famiglia, chiamata Mahdi, sarebbe apparsa prima del Giorno del Giudizio. I pellegrini giurano fedeltà al Mahdi alla Mecca. Secondo questa profezia, il Mahdi condurrà il suo esercito a Gerusalemme, dove istituirà un califfato islamico in preparazione della venuta del Messia.
Gli Houthi credono che le loro azioni in tutta la regione stiano aprendo la strada a questo destino. La loro capacità di sconfiggere gli avversari durante la guerra civile yemenita ha rafforzato la loro convinzione che Dio sia dalla loro parte e che il Mahdi stia arrivando proprio fra di loro per guidarli alla conquista di Gerusalemme. I loro attacchi contro Israele nel Mar Rosso sono diventati la punta di diamante della Guerra santa (jihad) che gli Houthi credono di condurre per conto di tutti gli islamici del mondo.
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