Guardando oltre le guerre attuali, il prossimo grande problema dell’Occidente sarà la crisi demografica e l’aumento dell'aspettativa di vita.
Nel 2024 il tasso di natalità negli Stati Uniti è stato pressoché uguale al tasso di mortalità. Nel 2025 si prevede che il tasso di mortalità sarà leggermente superiore al tasso di natalità. Nei prossimi 10 anni – forse già nel 2033 – il calo dei tassi di natalità diventerà una realtà a lungo termine, irreversibile, mentre l'aspettativa di vita aumenterà da 78,4 a 80,4 anni (in Italia è già di 83,4!). Sembra un piccolo aumento ma, data l'ampiezza della fascia di età oltre i 65 anni e la contemporanea riduzione delle fasce di età giovani, apre l’inizio di una crisi epocale.
Gli economisti ci dicono che l'economia si basa su terra, lavoro e capitale. Stiamo entrando in un periodo in cui il lavoro si contrarrà; di conseguenza si contrarrà anche il capitale. La forza lavoro si ridurrà nei prossimi anni, ma si prevede che il tasso di consumo aumenterà. I consumi aumenteranno in primo luogo perché gli anziani continueranno a consumare molto tempo dopo aver smesso di lavorare, in secondo luogo perché invecchiando aumenteranno i consumi di servizi sanitari. Servono dunque due cose:
una trasformazione radicale del sistema sanitario, l’aumento di produttività degli anziani nella fascia d’età 65 - 80 anni.Ogni ciclo economico dura circa 50 anni ed è guidato da una qualche tecnologia che emerge per soddisfare un bisogno. Negli ultimi 50 anni la tecnologia fondamentale è stata basata sul microchip; nel periodo precedente, dal 1930 al 1980 circa, la tecnologia fondamentale è stata l'automobile, che ha permesso a una popolazione in crescita di lasciare le città per le periferie, pur continuando a lavorare in settori incentrati sulle città. Oggi il microchip ha creato, tra le altre cose, un sistema di comunicazione che permette la dispersione della popolazione senza perdita di connettività. Si può oggi prevedere che i prossimi 50 anni saranno incentrati su rivoluzioni in campo medico. Con l'aumentare dell'aspettativa di vita, bisogna che il livello di produttività degli anziani eguagli il livello di consumo per mantenere il flusso di capitali, dunque oggi la priorità è fare in modo che medicina e servizi permettano agli anziani di rimanere produttivi. Stiamo già assistendo a progressi significativi in medicina derivanti dalla scienza della materia, che consente l'ingegneria a livello molecolare, usando l'intelligenza artificiale. Non considero l'IA come la tecnologia centrale perché è uno strumento, non è la soluzione di qualche specifico problema sociale. La svolta sarà costituita dal ripensare il corpo umano e la medicina attraverso molteplici discipline e tecnologie.
La medicina è ’responsabile‘ di aver prolungato drasticamente l'aspettativa di vita e di aver contribuito al calo del tasso di natalità. La medicina ha creato la pillola anticoncezionale, che ha reso possibile il femminismo come movimento sociale. Potendo limitare il numero di figli senza rinunciare all’attività sessuale, le donne hanno potuto entrare e rimanere nel mondo del lavoro, il che ha finora mantenuto la produttività nonostante il calo dei tassi di natalità.
Ora il governo americano propone incentivi alla natalità: 1.000 dollari per ogni nuovo figlio, da investire nel loro futuro. Ma non si vedranno risultati significativi, credo.
Un'altra crisi legata al problema demografico è l'immigrazione. Tutte le nazioni industrializzate avanzate debbono ormai affrontare la crisi demografica e nei primi tempi lo fanno competendo fra di loro per attrarre lavoratori. Gli immigrati, integrandosi, stabilizzano il mercato del lavoro, i consumi e la formazione di capitale - se non si integrano provocano tensioni sociali disgreganti. In attesa che vengano trovate soluzioni mediche radicali, la crisi demografica dei prossimi decenni dovrà necessariamente essere alleviata dai figli istruiti e integrati degli immigrati.
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