Mercato e Geopolitica

15/04/2025

Da un articolo di George Friedman per Geopolitica Futures, 14 aprile 2025

Il nostro modo di concepire il libero mercato si basa sul pensiero di Adam Smith. Il suo assunto di base è l’esistenza di ‘la mano invisibile’, forza mistica che agisce tramite un principio operativo concretamente saldo: il perseguimento degli interessi individuali nella vita economica produce inevitabilmente un sistema ottimizzato e prevedibile. La teoria si basa sul presupposto che gli individui siano razionali nel comprendere i propri bisogni e quindi anche nelle loro azioni economiche. L'intervento del governo sconvolge il funzionamento dei naturali rapporti economici. Per Smith nessun intervento pubblico nel libero mercato, per quanto ben intenzionato, avrebbe potuto ottimizzare l'esito dell'economia: l'ottimizzazione si ottiene soltanto attraverso la libertà di azione. L’insieme delle azioni individuali razionalizzano il sistema, fanno progredire la società e, soprattutto, forniscono una tale prevedibilità che i capricci irrazionali di pochi hanno ben scarso impatto sul totale.

Il problema, di cui Smith era pienamente consapevole, è che le persone sono parte delle nazioni e le economie dipendono dalla vitalità delle nazioni. Il desiderio dei cittadini di massimizzare la propria ricchezza guida le nazioni, ma la ricchezza è soltanto una delle dimensioni della nazione. Le passioni interne alle nazioni – le differenze nelle regioni geografiche, nei valori culturali o nei livelli di istruzione – scatenano tensioni interne che indeboliscono la mano invisibile, perché la ricchezza potrebbe accumularsi in modo tale da formare classi che userebbero il potere politico per sconvolgere il libero mercato. Smith era consapevole che la disuguaglianza nei risultati economici avrebbe potuto destabilizzare la nazione e quindi indebolire l'economia, ma non ha mai affrontato il problema di come stabilizzare un sistema in cui la ricchezza della nazione fosse concentrata nelle mani di pochi. Le nazioni possono essere ricche, eppure i cittadini essere poveri. L'economia reale è sempre un’economia mista in cui lo Stato manipola il sistema e i cittadini accettano l'intrusione della mano invisibile a favore del mantenimento della stabilità dello Stato.

Smith era consapevole di un secondo problema: la vita economica, per quanto essenziale, è soltanto una delle dimensioni della ricchezza delle nazioni. L'altra è la sicurezza. Il singolo desidera ardentemente ricchezza e sicurezza, che in effetti sono la stessa cosa, sebbene talora non sia evidente.

Per tutta la vita di Smith imperversarono guerre, disaccordi e conflitti. La capacità delle nazioni di proteggersi dalla predazione di altre nazioni era parte integrante della condizione umana tanto quanto il benessere economico. In effetti, la sicurezza nazionale era il fondamento dell'economia e quindi della mano invisibile interna. La sicurezza nazionale era un'inevitabile intrusione nel libero mercato; era necessario estrarre risorse economiche dall'economia per costruire eserciti in grado di proteggere il libero mercato. A sua volta l'economia era il fondamento della sicurezza nazionale perché forniva le risorse per un esercito armato, sebbene la vera arma fosse la ricchezza stessa. Questo era ed è il paradosso del libero mercato. La mano invisibile massimizza la ricchezza delle nazioni, ma la nazione dipende dal governo che ‘deve’ interferire nel libero mercato per garantire la sicurezza nazionale e aumentare la ricchezza della nazione, dominando altri paesi. La realtà è sempre una presenza sgradevole nelle più eleganti teorie.

In geopolitica gli attori principali sono le nazioni, non gli individui, anche se ogni nazione è composta da individui con interessi diversi e con risultati diversi. Ciò crea tensioni politiche interne, alimentate in parte da interessi economici divergenti. Il grado in cui la nazione gestisce queste forze politiche contribuisce alla forza delle nazioni nelle relazioni internazionali.

Anche la geopolitica è governata da una mano invisibile. Ogni nazione cerca sicurezza e ricchezza e ogni nazione utilizza armi militari ed economiche per raggiungere la sicurezza. Ogni nazione ha i propri interessi e nel perseguirli si scontra o coopera con le altre, proprio come fanno le aziende o gli individui. Il processo è efficiente tanto per la nazione quanto per i singoli individui. La competizione tra le nazioni passa attraverso fasi di cooperazione e di guerra. Le nazioni possono cooperare per avidità e imporsi alle altre nazioni incutendo paura, come fanno fra di loro gli individui, ma la portata e le conseguenze dei destini nazionali determinano sia la ricchezza delle nazioni sia la ricchezza dei singoli individui.

Proprio come l'economia può essere compresa al meglio spersonalizzandola, lo stesso può dirsi della geopolitica, con la differenza che in un'economia ci sono molte più attori di quanti ce ne siano nell’arena geopolitica. Ciò rende le relazioni internazionali più prevedibili e le motivazioni più trasparenti. Ma il punto cruciale è che l'economia e la finanza sono componenti della sicurezza nazionale, più o meno essenziali a seconda delle priorità del momento.

Il modello di economia internazionale a cui siamo abituati è nato dalla Guerra Fredda, in cui la componente economica ha favorito Washington. La Russia era povera e aveva perso molto nella seconda guerra mondiale, mentre gli USA erano ricchi ed erano stati ulteriormente arricchiti dalla guerra. Il potere militare era importante, ma il potere economico era nelle mani degli Stati Uniti, che plasmarono la propria sicurezza economica nazionale al fine di ottenere un potere globale. GLI USA utilizzarono le relazioni commerciali per ricostruire l'Europa a proprio vantaggio e, nella successiva battaglia per procura per il cosiddetto Terzo Mondo, si impossessò di gran parte dei territori imperiali precedentemente detenuti dall'Europa. L’economia fu uno strumento potente, reso necessario dalla mano invisibile della geopolitica, ma al tempo stesso prevedibile.

La fine della Guerra Fredda, convalidata dall'esito della guerra in Ucraina, ha cambiato lo status quo. La sollecitudine degli Stati Uniti nei confronti dell'Europa sta finendo, così come la loro preoccupazione per il Terzo Mondo. Ciò crea un enorme disagio negli Stati Uniti, dove la componente economica della mano invisibile è stata plasmata dalla logica di un'epoca geopolitica ormai chiusa. E man mano che cambiano le realtà geopolitiche, cambiano anche quelle economiche. Il calo di interesse per l'economia come arma rimodella prevedibilmente la realtà economica degli Stati Uniti, provocando un caos politico. Il sistema economico si basa su regole che i cambiamenti geopolitici mandano all’aria.

Adam Smith non era interessato alle personalità individuali. Molti grandi uomini d'affari erano strani e imprevedibili, ma prosperarono in tempi caotici. Allo stesso modo nel caos geopolitico i politici violano le norme, perché le vecchie norme sono obsolete. I periodi di profondi cambiamenti generano disagio e rabbia tra le nazioni e al loro interno. Il modello di Smith è valido per l’economia all’interno delle nazioni, che però ha una forma diversa rispetto all’economia tra le nazioni. Però il principio dell'interesse e della mano invisibile resta valido in entrambi i casi.

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