Estratto dell’articolo di George Friedman per GPF, 1° aprile 2025.
Domenica 30 marzo il New York Times ha pubblicato un articolo così lungo e significativo che merita di essere approfondito. L’ autore, il giornalista investigativo Adam Entous, afferma di aver intervistato numerose fonti in vari paesi, che hanno rivelato l’entità del coinvolgimento di Washington nella guerra in Ucraina, fornendo così risposta alla domanda ‘come mai la Russia non è riuscita a vincere in Ucraina?’
Le informazioni di Entous vengono sicuramente da persone con autorizzazione ad accedere a dati di alta segretezza. Anche la pubblicazione sul NYT è significativa, perché è l'unico giornale che i Russi sicuramente controllano ogni giorno. La storia è stata subito tradotta e pubblicata su un quotidiano russo, a conferma che il messaggio è stato ricevuto.
Una sezione dell'articolo spiega che gli Stati Uniti hanno inviato informazioni di intelligence alle forze ucraine per colpire le posizioni e gli attacchi russi, tramite una base statunitense in Germania. Un’altra sezione spiega nel dettaglio perché fallirono le varie offensive russe e perché l’esercito russo non riuscì ad assaltare Kiev.
Ma cuore dell'articolo riguarda l’uso delle armi americane. Invece di rivelare tecnologie radicalmente nuove, spiega il modo in cui i sistemi hanno lavorato insieme, sotto controllo e coordinamento americano, per portare i russi in una situazione di stallo, preludio di una possibile aperta sconfitta. L'arma utilizzata è un sistema satellitare talmente sofisticato da riuscire a identificare anche la presenza di piccole unità. Gli Stati Uniti hanno fornito il sistema missilistico a corto raggio HIMARS, un lanciatore montato su camion con guida di precisione, in qualche modo collegato ai dati satellitari in modo quasi immediato. Ufficiali superiori provenienti da Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna fornivano indicazioni strategiche in coordinamento con l'alto comando ucraino, mentre ufficiali statunitensi di alto rango supervisionavano le operazioni sul campo e avevano il controllo pratico delle armi. Ma, cosa molto importante, le armi venivano utilizzate a livello di comando: i soldati ucraini non potevano nemmeno lanciare un missile se un ufficiale statunitense non inseriva un dato-chiave nel sistema HIMARS. Questi razzi sono stati essenziali per respingere gli attacchi russi a Kiev, grazie alla precisione a all’acutezza dei satelliti. Se a questo si aggiungono i fallimenti della logistica russa, è facile capire perché il presidente russo Vladimir Putin sia stato costretto a dichiarare di volere solo una piccola parte dell’Ucraina, non il resto del paese.
La rivelazione più sorprendente è che i satelliti abbiano raggiunto un livello di sofisticatezza e accuratezza tale da risultare utili nella guerra tattica. Potrebbero, ad esempio, collegarsi alle telecamere di formazioni di poche unità e collegarle all'arma in modo così diretto, rapido ed efficiente che l’attacco diventerebbe una questione puramente tattica.
Per questo, afferma l'articolo, la Russia a un certo punto ha minacciato di utilizzare missili nucleari tattici: era l'unica opzione che Mosca aveva per togliere di mezzo l'HIMARS. Le armi nucleari tattiche hanno un'ampia zona di impatto che non richiede precisione. All’inizio la CIA aveva calcolato che la probabilità che la Russia realizzasse la sua minaccia fosse soltanto del 5-10%, ma quando le posizioni russe nel sud-est dell’Ucraina furono a rischio, la probabilità salì al 50 percento.
L'articolo fa notare che gli Stati Uniti hanno impedito agli Ucraini di avanzare in profondità nel territorio controllato dalla Russia, per non costringere la Russia ad azioni estreme e per non rischiare la cattura delle armi che stavano utilizzando. Ciò irritò il comando ucraino, che voleva continuare l’attacco. Ma il controllo era nelle mani degli Stati Uniti, che volevano arrivare ai negoziati.
Mosca era ovviamente a conoscenza dell'esistenza delle armi e della propria vulnerabilità. Perché ha continuato la guerra? Probabilmente perché sperava nella vittoria di Trump e nella sua determinazione a cessare la guerra, come promesso in campagna elettorale. La risposta di Trump è stata la pubblicazione di questo articolo, che non soltanto contiene tante informazioni altamente riservate, ma è stato pubblicato proprio ora che è iniziata la fase più difficile delle negoziazioni. La pubblicazione di queste informazioni mette Putin in difficoltà all’interno. Adesso Putin deve spiegare ai suoi perché ha scelto di continuare a combattere una guerra che non era possibile vincere.
Vorrei rendere omaggio ai soldati ucraini e russi morti per la patria, conclude Friedman. Questo conflitto cambierà radicalmente la natura della guerra sulla terraferma, ma alla fine è stata la povera fanteria a pagarne il prezzo in sangue, come sempre.
Non è chiaro perché la Russia abbia scelto di combattere una guerra impossibile da vincere e ora spetta al popolo russo rifletterci.
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