La filosofia politica della Bibbia nel cuore della storia occidentale

14/08/2025

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È l’argomento cui lo Shalem Center di Gerusalemme, guidato da Yoram Hazony, dedica non soltanto una straordinaria messa di studi specialistici, ma anche interventi divulgativi.  Potete vedere una brevissima presentazione ‘pop’ del tema fatta da Hazony stesso qui.

Per capire l’approccio dello Shalem Center ai testi biblici, occorre davvero partire da Adamo ed Eva e rendersi conto che il concetto di ‘peccato originale’ così come concepito dalla Chiesa cristiana nel testo biblico non c’è. C’è il trasgredire, l’andar oltre il limite, e così facendo divenir consapevoli di se stessi, quindi del tempo, della nascita e della morte, del dolore, della fatica e della paura, della responsabilità di scelta.

Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare? (Genesi 3 6-11)

È la narrazione mitica della trasformazione dell’animale uomo in Homo Sapiens Sapiens, l’avvio della storia dell’Uomo in quanto animale consapevole, perciò libero e responsabile di scegliere che cosa (per lui) è bene, che cosa è male.  Alla prima generazione propriamente umana, il fratello uccide il fratello, Caino uccide Abele. La libertà di scelta individuale porta all’assassinio consapevole. Noi discendiamo da Caino.

Lo Shalem Center legge nei successivi testi biblici i primi esperimenti di costruzioni sociali e politiche, che falliscono l’una dopo l’altro, portando infine alla schiavitù. Impietosito, Dio propone un patto a un gruppo umano già unito da un comune destino (non a un singolo uomo, né all’intera umanità): l’approdo nella terra che li accoglierà con gioia e per una lunga successione di generazioni, a patto che l’intero gruppo accetti regole di superiore origine divina, di valore universale ed eterno (il Decalogo), ma che non tolgono a nessuno la responsabilità di valutazione e scelta. La storia umana cambia: l’intervento divino mette a disposizione degli uomini liberi e consapevoli alcune regole universali, la cui applicazione può portare a creare società giuste, libere e durature, se ben equilibrata con l’insopprimibile responsabilità di scelta degli individui. Il patto libera il gruppo sia dalla schiavitù sia dal fratricidio, se tutto il gruppo – non soltanto il singolo – lo rispetta.

La storia biblica narra la formazione delle successive sperimentazioni di strutture politiche e sociali che, dopo un primo successo, finiscono col fallire, perché evidentemente non realizzavano o non riuscivano a mantenere il necessario equilibrio fra libertà personali, necessità di gruppo e leggi morali universali.

I grandi pensatori della storia occidentale hanno ripreso gli insegnamenti della Bibbia e hanno sempre ricercato nelle istituzioni politiche l’equilibrio fra responsabilità personali, leggi universali e necessità delle specifiche società storiche. Gli esprimenti sono stati talora di lunga durata, talora effimeri, ma tutti poggiavano su due principi: il libero arbitrio e la legge morale universale.

Ma nel XVIII secolo Kant dichiarò che basta la ragione, che dà forma alla libertà personale ma è anche riflesso della legge morale universale, che nella ragione si rispecchia. Nel corso dei due secoli successivi la realizzazione di società basate sulla Ragione ha portato a grandi progressi scientifici tecnologici ed economici, ma anche allo sviluppo di regimi politici disumani e ai peggiori sterminii nella storia.

La tesi dello Shalem Center è che il razionalismo ha tolto ogni vincolo morale universale al libero arbitrio dell’individuo, riportando la storia umana alla fase di partenza, quella di Caino e Abele.  Né si può pensare che sia realizzabile un’unica società umana che obbedisca liberamente e sempre ad una unica legge morale universale, senza cadere nella tirannide assoluta o nell’anarchia globale. Occorre dunque ripartire non soltanto con due gambe (libertà individuale e legge morale universale), ma anche con la ‘terza gamba’ della tradizione biblica, per cui l’accettazione della legge morale universale viene sancita non dal singolo individuo, tanto meno dall’intera umanità, ma collettivamente dal gruppo umano che la geografia e la storia hanno legato a un destino comune, cioè la nazione.

Chiediamo scusa allo Shalem Center e ai lettori per aver così riassunto e banalizzato decenni di studi e di ponderosi saggi, ricchi di dottrina e di geniali deduzioni. Qui intendiamo soltanto indicare quanto gli studi dello Shalem Center siano peculiarmente attuali in questo momento di crisi degli assetti internazionali che hanno retto per 80 anni.

Seguono i riassunti di alcuni saggi basilari.