Turchia e Iran: rivali con cautela

19/03/2024

I Turchi hanno sempre visto nei Persiani (oggi Iraniani) un forte ostacolo all’espansione dell’egemonia turca in Medio Oriente – e viceversa. Gli Iraniani oggi dominano i paesi sul fianco meridionale della Turchia. Anche la guerra a Gaza produce per ora il rafforzamento della posizione di Teheran. Ankara è ufficialmente impegnata nella diplomazia bilaterale e multilaterale per fermare il conflitto, affrontare la crisi umanitaria e porre fine alla presenza israeliana nella Striscia. Ma strategicamente per la Turchia è molto più pericoloso l'espansionismo regionale dell'Iran. In questo momento la Turchia non può criticare un altro paese musulmano, in particolare quello che si presenta sulla scena regionale come il primo difensore dei Palestinesi.

Tuttavia la guerra di Gaza si è già trasformata in un conflitto regionale. Sebbene Ankara abbia pubblicamente condannato gli Stati Uniti e il Regno Unito per gli attacchi aerei in Yemen contro gli Houthi, è profondamente allarmata dalla capacità di Teheran di interrompere la navigazione internazionale nel Mar Rosso tramite gli Houthi. A lungo termine la Turchia dovrà fare i conti con la minaccia iraniana, perché l'alternativa adottata sino ad ora – spegnere gli incendi che gli Iraniani continuano ad alimentare – è insostenibile sul lungo periodo.

Ad Ankara, così come a Washington e in altre capitali alleate, c'è l'apparente convinzione che il modo per contrastare l'Iran sia quello di affrontare la questione palestinese in modo che Teheran non possa più sfruttarla. Non si capisce come questo obbiettivo sia raggiungibile, ma su questo stanno ragionando molte cancellerie.

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