Turchia e Grecia estendono rami d’ulivo

03/10/2023

È stata una settimana intensa per i rappresentanti della Turchia alla 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Erdogan ha incontrato Elon Musk per esplorare la possibilità di aprire un sito di produzione Tesla in Turchia, i suoi funzionari hanno incontrato quelli di Israele per esplorare progetti energetici congiunti e una possibile normalizzazione dei rapporti. Lincontro più importante è stato quello tra Erdogan e Mitsotakis, primo ministro della Grecia, costante rivale della Turchia nel Mediterraneo. Le due parti hanno annunciato piani per una serie di negoziati ad alto livello durante l’inverno. Le relazioni fra i due paesi sono molto tese da anni a causa dei disaccordi sui diritti territoriali nel Mediterraneo, sulla militarizzazione delle isole dell’Egeo da parte della Grecia, sullo status di Cipro e sull’immigrazione.

Oggi il nuovo governo di Erdogan ha atteggiamenti più accomodanti, dal Mediterraneo al Golfo. Sotto la pressione di una situazione economica e finanziaria pericolante, Ankara cerca diversificazione economica e opportunità per progetti comuni, anche facendo amicizia con i vecchi nemici come gli Emirati Arabi Uniti, Israele e la Siria. Il riavvicinamento con Israele è particolarmente urgente perché la Turchia vuole creare un corridoio energetico dal giacimento di gas offshore israeliano Leviathan alla Turchia e poi all’Europa. Il progetto aiuterebbe la Turchia a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di gas naturale e sosterrebbe la sua ambizione di diventare un hub del gas nel Mediterraneo, ma ciò dipende anche dall’approvazione di Cipro e Grecia.

La rivalità della Turchia con la Grecia è profonda e di lunghissima data, perciò è molto poco probabile che i prossimi negoziati abbiano successo, ma potrebbero aprire le porte a futuri negoziati congiunti con altri stati della regione. Il Mediterraneo sta diventando centro di instabilità, perciò i negoziati multilaterali diventeranno frequenti.

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