La Geopolitica dell'Europa
Parte I - Caratteristiche, posizione e legame con il mare

18/06/2015

L’Unione Europea nel 2014 comprende 28 paesi, con una popolazione complessiva di circa 500 milioni di persone, la terza al mondo dopo Cina e India, che rappresenta circa il 7% della popolazione mondiale. Il Prodotto Interno Lordo dell’Unione nel suo complesso è di circa 17.000 miliardi di dollari (poco più di quello degli Stati Uniti), pari a circa il 20% del PIL mondiale. I Paesi dell’Unione posseggono una ricchezza accumulata - cioè un totale di denaro, terre, impianti produttivi, case, beni culturali - pari a quasi il 30% della ricchezza globale.

I popoli europei sono stati travagliati per millenni da guerre sanguinose, che in epoca moderna hanno coinvolto anche il resto del globo.  Perché l’Europa ha avuto questa sorte? La geografia offre la spiegazione.

Osservando la cartina, l’Europa appare come una grande penisola con coste estremamente frastagliate e isole di varie dimensioni: una successione di fiordi e golfi lunga oltre 37 mila km, cioè di lunghezza di poco inferiore alla circonferenza della terra (40 mila km). Questo le ha dato un destino sul mare, la propensione ad esplorare altre terre e commerciare con altri popoli.  Con una fortuna aggiuntiva: il clima d’Europa è reso mite e piovoso dalla presenza della corrente del Golfo. Alla stessa latitudine gli altri continenti hanno un clima freddo, non adatto all’agricoltura. La Gran Bretagna, ad esempio, si trova alla stessa latitudine di Labrador e Kamchatka, territori scarsamente abitati perché troppo freddi. Alla stessa latitudine di Milano, in Asia ci sono soltanto steppe. Invece grazie alla corrente del golfo e al Mar Mediterraneo l’Europa è adatta all’agricoltura ed ha una vegetazione spontanea estremamente diversificata. L’Europa perciò è nel suo complesso ricchissima di risorse naturali: legname, pietre, metalli, animali di terra e d’acqua, piante commestibili.

L’Europa inoltre è contigua all’Africa e all’Asia, pur essendone fisicamente separata dal mare o dalle steppe. È un territorio poco compatto, tutto sporgenze, che si estende verso ovest e verso sud, partendo dal cuore dell’Asia. Perciò i suoi popoli hanno sempre avuto incontri e scambi sia con i popoli asiatici che con quelli africani. Non sono mai vissuti in isolamento, come tante popolazioni di altri continenti. Le migrazioni sono state frequenti e imponenti. Quando non furono gli Europei a spingersi fuori dei propri territori e a imporre la propria egemonia ai vicini, furono gli altri popoli a invaderli da est - dall’Asia - o da sud - dal Nordafrica.

L’Impero Romano si estese in tutto il bacino del Mediterraneo e unificò l’Europa, fino al Mare del Nord e alla Gran Bretagna. Verso est, lungo la grande pianura, dominò stabilmente sino all’Elba e al Danubio, ed estese la sua influenza fino ai Carpazi e alla Crimea. Fu successivamente abbattuto dalle invasioni prima dei barbari da est, poi degli Arabi da sud.

La civiltà europea, arricchita dall’apporto demografico dei barbari ormai integrati e da innovazioni tecnologiche che potenziavano la produttività dell’agricoltura, si espanse nuovamente nel Medio Evo con le Crociate, con le Città Marinare nel Mediterraneo, con la lega delle Città Anseatiche nei mari del Nord. Agli inizi del 1400 gli Europei dominavano di nuovo i mari che circondano il continente. 

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