Ucraina
è tutto sistemato?

17/09/2014

La guerra contro l’ISIS ha rubato la prima pagina alla guerra in Ucraina, che però non è scomparsa, e non scomparirà, perché è chiaro che i Russi continueranno a farsi avanti finché non saranno fisicamente costretti a fermarsi, o finché non avranno raggiunto il loro scopo: fare dell’Ucraina un paese filo-russo, che asseconda gli interessi strategici russi. 

Non è un desiderio irrazionale, visto che nei secoli la Russia è stata ripetutamente invasa da ovest, non soltanto da Francesi e Tedeschi ma anche da Polacchi, Svedesi e Lituani.

Putin ha approfittato delle crisi finanziarie ed economiche in Europa, che hanno fermato il processo di riforma e di integrazione di parte dell’Est Europa, per comperare banche, reti elettriche, raffinerie, gasdotti ed altre infrastrutture nei paesi dell’Est. Così l’influenza russa è andando crescendo nell’ultimo lustro, nell’indifferenza di tutta Europa, finché la crisi ucraina non ci ha fatto aprire gli occhi. La crisi è scoppiata quando una ribellione filo-occidentale ha rovesciato il governo filo-russo in Ucraina. La Russia ha risposto annettendo la Crimea, che ha fatto parte per secoli del territorio russo, e istigando una contro-rivolta. La contro-rivolta non ha avuto successo, se non nella fascia di territorio lungo il confine russo, dove Putin la sostiene con l’invio di istruttori militari, armamenti ed aiuti umanitari.

E ora? Ora il presidente ucraino Petro Poroshenko sa che la Russia può fare all’Ucraina molti danni, mentre l’Occidente può aiutare poco l’Ucraina, proprio per questioni geografiche, oltre che per la dipendenza europea dal gas russo e per la sua riluttanza a combattere. La crisi economica dà l’ultimo tocco alla profonda riluttanza dell’Unione Europea ad agire davvero contro la Russia. Persino l’abbattimento da parte dei ribelli filo-russi di un aereo pieno di Europei che andavano in vacanza non ha scosso gli animi: l’abbiamo presa come una disgrazia che può capitare.

Gli Stati Uniti hanno detto chiaramente che non intendono intervenire militarmente, la NATO ha compiuto soltanto gesti simbolici. Le sanzioni economiche sono state adottate, ma non si sa se morderanno davvero o se Russi ed Europei troveranno il modo di aggirarle, per reciproco interesse. E se anche mordessero, i Russi hanno una lunga tradizione di saper resistere a condizioni di vita dura… il governo non crollerà per le sanzioni.

Dunque Putin sa che l’Ucraina deve venire a patti, e lo sa anche il governo dell’Ucraina. Lo hanno capito anche i governi degli altri stati deboli lungo i confini russi, dalla Moldavia al Caucaso: quando i Russi chiederanno, dovranno dire di sì. L’ egemonia russa aumenterà anche nei Balcani, dove è sempre stata un elemento importante nella politica della Serbia e della Bulgaria.

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