Competizione per i diamanti
fra Russia e Sudafrica

29/05/2009

25 maggio 2009   L’azienda diamantifera Alrosa, controllata dal Cremlino, negli scorsi mesi ha iniziato ad accumulare diamanti grezzi come garanzia contro eventuali crolli valutari. Si stima che le riserve si aggirino ora intorno ai 34 milioni di carati – su una produzione totale di 170 milioni di carati. La maggior parte dei diamanti provengono dalla repubblica autonoma di Sakha-Jacuzia, in Russia.   Il Cremlino sta cercando di consolidare la presa sulle attività minerarie di Sakha, ma il governo regionale possiede il 32% delle azioni di Alrosa e non intende rinunciare agli introiti che ne derivano .   Alexei Kudrin, attuale Ministro delle Finanze russo e direttore dell’azienda mineraria, vuole aumentare il controllo russo sui diamanti della regione in modo da influenzare l’andamento del mercato  internazionale. Da tempo Mosca è in competizione con il Sudafrica, che controlla la produzione dei diamanti nell’Africa meridionale. Con ogni probabilità la lotta per la supremazia mondiale si giocherà in Angola.   Gli interessi del Sudafrica sono principalmente rivolti alla Namibia e al Botswana, dove opera il gigante diamantifero De Beers. L’Australia e il Canada lavorano già per la De Beers e sono quindi inespugnabili. Esistono poi altri due importanti produttori: l’Angola e la Repubblica Democratica del Congo (RDT).     La Russia è riuscita a penetrare parzialmente nella RDT, ma non è riuscita a consolidare la propria posizione. L’Angola invece condivide una storia in comune con i Russi, dal momento che durante la guerra fredda i sovietici appoggiavano e finanziavano il governo del Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola. Fino al 2002 l’Angola è stata teatro di una violenta guerra civile che ha impoverito notevolmente il paese, ma ora può sfruttare le proprie risorse – soprattutto diamanti e petrolio – per finanziare la propria rinascita e raggiungere il livello di vita del Sudafrica e della Nigeria. Attualmente il governo angolano sta cercando di intessere legami con il presidente sudafricano, Jacob Zuma, ma il Cremlino non rinuncerà all’Angola e si servirà dei legami storici – e specialmente dei contatti fra i servizi segreti – per penetrare più a fondo nel paese e mettere le mani sui diamanti.   Fonte: Strategic Forecast    

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