Summit a Teheran
fra Iran, Afghanistan e Pakistan

26/05/2009

Il 24 maggio 2009 il presidente iraniano Ahmadinejad ha ospitato a Teheran il presidente afgano, Hamid Karzai, e il presidente pakistano Asif Ali Zardari. Questa è la prima volta che i presidenti si riuniscono per discutere la crescente minaccia talebana in Afghanistan e Pakistan.   Grazie ai legami etno-linguistici con le principali componenti della popolazione afghana, l’Iran e il Pakistan hanno storicamente svolto un ruolo importante in Afghanistan, specialmente a partire dalla fine degli anni ’70, quando scoppiò la rivolta contro il regime marxista appoggiato dall’Unione Sovietica. Dato che gli Stati Uniti e la NATO si trovano in estrema difficoltà e hanno più volte dichiarato di voler risolvere il problema il più presto possibile, i tre leader hanno iniziato a pensare ad una soluzione di tipo regionale.   Sicuramente Karzai non gode di un grande spazio di manovra, dato che la ribellione dei Talebani minaccia direttamente il suo governo. Recentemente il presidente afgano ha (inutilmente) cercato di prendere contatti con il Mullah Omar, leader dei Talebani, per trovare una soluzione.   L’ascesa dei Talebani sul versante orientale della linea Durand rappresenta una seria minaccia per la sicurezza nazionale del Pakistan, che in questi giorni è impegnato in un’offensiva contro i ribelli nella valle di Swat, per evitare che la rivolta si estenda alle altre aree del paese. L’Iran dal canto suo non vede di buon occhio i Talebani. Fra i due non scorre buon sangue – nel periodo di governo talebano gli Iraniani hanno rischiato di entrare in guerra con l’Afghanistan. Il Pakistan e l’Iran hanno alcuni interessi in comune in quanto entrambi devono affrontare il problema della minoranza baluca  – presente in entrambi i paesi.    I presidenti hanno inoltre discusso delle rispettive opportunità per il futuro: negli ultimi anni l’Iran ha iniziato a consolidare la propria influenza in Iraq grazie ai legami con gli Sciiti iracheni, e vuole espandersi anche nel vicino Afghanistan. Teheran sa che dovrà giocare tutte le sue carte  per ottenere concessioni dagli Stati Uniti, e la carta Afghanistan vale molto.  Il Pakistan dal canto suo vuole assicurarsi l’appoggio del governo di Kabul per contrastare il  proprio rivale regionale, l’India, che ha iniziato a proiettare la propria influenza sull’Afghanistan dopo la caduta del regime talebano nel 2001.    Ma le posizioni e gli interessi dei tre paesi sono distanti su molti punti, i sospetti reciproci sono tanti: un accordo non è certo dietro l’angolo. Tuttavia l’incontro del 24 maggio ha inaugurato una nuova fase nella politica del Sudest Asiatico i cui primi effetti inizieranno probabilmente a manifestarsi già nei prossimi mesi.      

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