22 aprile 2024
Brevi, ma dense

22/04/2024

Le notizie cui non si bada, ma che producono cambiamenti. 

 

Medio oriente: il Qatar espelle Hamas e passa la mano alla Turchia

Il ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha dichiarato che il Qatar sta rivalutando il suo ruolo di mediatore nella guerra Israele-Hamas: perché? Le mediazioni per raggiungere una tregua non son riuscite, Stati Uniti e Israele hanno criticato la gestione dei negoziati da parte del Qatar. Il Qatar ora vuole espellere dal proprio territorio l’ufficio politico di Hamas il cui capo, Hamas Ismail Haniyeh, ha già incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan il 20 aprile, chiedendo ospitalità. La Turchia spera così di diventare il perno dei negoziati futuri, se i contendenti accetteranno la sua mediazione.

I negoziati sono bloccati: Israele chiede il rilascio degli ostaggi, di cui però Hamas sostiene di aver perso traccia.

 

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Libano, i cristiani contro Hezbollah e Amal.

 

La popolazione libanese cristiana – rappresentata dai partiti LF (Forze Libanesi), Kataeb e Movimento Patriottico Libero – critica sempre più le operazioni militari di Hezbollah contro Israele nel sud del paese, dove sono presenti diversi villaggi cristiani. I primi scontri armati tra sostenitori della LF e combattenti di Hezbollah e di Amal (altra milizia sciita libanese) sono già avvenuti lo scorso settembre nel quartiere che separa Beirut orientale e Beirut occidentale. Il 7 aprile scorso una banda siriana ha ucciso un coordinatore politico del partito LF e gli scontri sono ripresi.

 

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La Russia e la Giordania non aiutano l’Iran contro Israele.

 

L’ex capo del Comitato per la Sicurezza Nazionale del parlamento iraniano ha condannato la Russia per la sua mancanza di sostegno all’attacco contro Israele del 13-14 aprile 2024.

In Giordania la popolazione palestinese critica la politica del governo e del re, perché non sufficientemente anti-Israele. La Giordania ha mantenuto una relazione pragmatica con Israele dalla firma del trattato di pace (1994) in poi, collaborando alle iniziative anti-terrorismo e nella sorveglianza delle frontiere e incrementando l’import di acqua e l’export di energia con Israele. Tuttavia circa il 60% dei giordani è di origine palestinese ed è ardentemente filo-palestinese. Durante la guerra tra Hamas e Israele la Giordania ha dimostrato solidarietà con i palestinesi facilitando gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, chiedendo ripetutamente un cessate il fuoco e criticando le azioni militari israeliane. Tuttavia le difese israeliane e giordane hanno attivamente collaborato per sventare gli attacchi dei droni e dei missili iraniani, entrambi sotto il coordinamento dell’intelligence americana. Il sentimento pro-Hamas è cresciuto in Giordania, nonostante il leader di Gaza sia mal visto nel paese.

 

 

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