La griglia di sorveglianza in Cina

Nel caos delle guerre in corso, della disinformazione incrociata e dell’irrequietezza politica all’interno degli Stati Uniti, passano in secondo piano notizie che dovrebbero far rizzare le orecchie. Nel mezzo di una crisi economica seria, la Cina sta sviluppando un nuovo sistema di controllo e organizzazione della società, che chiama sistema a griglia. È un’iniziativa lanciata e gestita a livello nazionale dal Partito Comunista Cinese. Città e regioni sono stati suddivisi a griglia e in ogni cella della griglia i residenti che sono – o diventano – membri del Partito sono reclutati per andare di porta in porta a ispezionare gli spazi abitativi delle case e stilare resoconti per le autorità. Non è una novità assoluta per la Cina – indagini casa per casa sono già state fatte in diversi periodi – ma ora c’è un’organizzazione per ispezioni e ricerche molto dettagliate e costantemente ripetute. Il compito degli osservatori è visitare regolarmente le case e raccogliere informazioni su persone, luoghi, eventi, oggetti e stati d’animo. Si stanno controllando in modo particolare i computer per rilevare i siti visitati e i contenuti visualizzati.

La creazione di questa rete di sorveglianza nasce da una crescente preoccupazione all’interno del PCC perché le disfunzioni economiche e le lotte politiche (inclusa la recente scomparsa di alti dirigenti di partito) alimentano insoddisfazione tra i cittadini. Non è chiaro quale punizione potrebbe essere inflitta a coloro che a seguito delle ispezioni saranno ritenuti inaffidabili, ma è chiaro che il monitoraggio tenderà ad essere molto zelante.

Il resto del mondo vede ancora la Cina come una potenza di grande successo, ma con questa iniziativa il Partito Comunista Cinese sta segnalando che considera imperfetta la propria grandezza.