Simulazione di una discussione diplomatica sulla questione curda all’ONU

02/07/2018

Quarantanove studenti di quattro scuole diverse si sono cimentati nel preparare ed esporre gli argomenti pro o contro l’indipendenza del Kurdistan iracheno. Presiedevano a moderavano gli interventi le professoresse Nadia Sanità e Sigal Rozen.

I ragazzi dovevano immedesimarsi nel ruolo di diplomatici chiamati a sostenere prima di tutto gli interessi del proprio governo, ma senza irritare troppo i popoli vicini né le grandi potenze, lasciando aperta la possibilità di ulteriori incontri. Molti ragazzi si sono immedesimati a tal punto nel loro ruolo che verso la fine hanno avviato discussioni infervorate con altri ‘diplomatici’ di cui non condividevano le posizioni.

I Curdi iracheni, rappresentati da tre studenti dell’ITC Sommeiller, hanno illustrato cause e scopi della propria richiesta di indipendenza. La necessità di indipendenza è stata giustificata soprattutto con la violazione, da parte del governo dell’Iraq, degli accordi costituzionali del 2005 per il mancato pagamento di quanto dovuto dal governo iracheno al governo regionale curdo e ai dipendenti statali della regione, ma soprattutto per la mancata difesa del territorio da parte dell’esercito iracheno, fuggito a rotta di collo davanti all’ISIS. I Curdi infatti hanno dovuto difendere da soli il nord dell’Iraq e dare aiuto a masse di rifugiati. Ad aiutarli erano gli USA e alcuni paesi europei NATO.

Ha replicato il governo iracheno, rappresentato da cinque studenti del Liceo Alfieri. L’Iraq ha incolpato a sua volta i Curdi del mancato rispetto degli accordi costituzionali per aver venduto direttamente all’estero il petrolio, che non appartiene a loro ma a tutto il popolo iracheno.

Sono seguiti gli interventi di altri undici stati. Prima di tutto Turchia, Siria e Iran, che hanno all’interno dei propri confini consistenti minoranze di Curdi, tutti piuttosto irrequieti e desiderosi di maggiore autonomia. I Curdi sono oggi l’unica popolazione del Medio Oriente con una forte identità nazionale a non avere uno stato proprio. I governi degli stati in cui vivono non vogliono certamente alimentare il nazionalismo curdo correndo il rischio di ulteriori ribellioni secessioni e perdite di territorio, ma non possono neppure inimicarsi tutti i Curdi, perché sono tanti, sia dentro che fuori i loro confini.

La Turchia era rappresentata da studenti dell’ITC Sommeiller, l’Iran era da studenti del Liceo Alfieri. Le contestazioni all’Iran sono state vivaci. Anche la Siria era rappresentata da studenti del Liceo Alfieri. Ognuna delle tre delegazioni ha espresso opposizione alla richiesta di indipendenza del Kurdistan, ma facendo appello a valori comuni, principi giuridici e inviti alla collaborazione, così come hanno fatto tutti gli altri stati. Nessuna delle potenze che hanno contato sui Curdi per la lotta contro l’ISIS ha sostenuto il diritto dei Curdi all’indipendenza, pur elogiandoli come grandi amici.

Per ultima ha preso la parola la delegazione israeliana, composta da undici studenti della scuola AMAL B di Petah Tikva, venuti a Torino per l’evento. Israele è l’unico stato che ha dichiarato il suo sostegno alla richiesta di indipendenza del Kurdistan, sia nella simulazione sia nella realtà.

 

Un ringraziamento a tutti gli studenti che hanno partecipato e ai loro docenti, con cui abbiamo collaborato! 

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