I molti matrimoni d’interesse dell’India

07/06/2018

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La politica estera dell’India, come pure quella del Pakistan, non ha mai avuto schieramenti fissi e semplici.

Durante la Guerra fredda l’India faceva parte dei paesi non allineati ed è ancora fortemente legata alla Russia per le sue necessità di difesa, che a quanto pare sono molte. Secondo l’Istituto di Ricerca Internazionale per la Pace di Stoccolma, l’India è il maggior importatore di armi nel mondo, ha speso più di 100 miliardi di dollari in nuove armi in dieci anni, di cui circa il 65% importate. La Russia ne ha fornito approssimativamente il 60%, gli USA il 15%. Per l’India conta molto la disponibilità delle aziende russe a creare joint venture e trasferire know how in India, cosa che gli USA non fanno.

L’India sta moltiplicando i legami internazionali a scopo di difesa. Il primo ministro Modi sta visitando l’Indonesia, la Malesia e Singapore per cercare di rafforzare la collaborazione per la difesa dello Stretto di Malacca, strettoia marittima di grande valore strategico internazionale. L’India ha anche tenuto di recente esercitazioni navali congiunte con il Vietnam. L’India inoltre è parte del Quad, libera associazione di Giappone, USA , Australia (e India) per creare una linea di contenimento dello strapotere cinese.

La collaborazione con l’Iran è essenziale anche per la sicurezza e per lo sviluppo del commercio regionale dell’India. India e Iran stanno sviluppando congiuntamente il porto di Chabahar, attraverso il quale l’India ha accesso all’Afghanistan e all’Asia Centrale, al Caucaso e alla Russia

L’Iran è per l’India partner strategico, anche se necessita di sorveglianza speciale. L’India ha numerosi interessi nei rapporti con l’Iran, di cui il più importante è il petrolio. L’Iran fornisce all’India circa l’80% dell’energia di cui ha bisogno. L’India è il terzo maggiore importatore di petrolio al mondo. L’Iran le ha fornito 640.000 barili al giorno da inizio 2018. Di questo passo l’India a fine dicembre avrà comperato 105 miliardi di dollari di petrolio dall’Iran! Nel 2012 India e Iran si sono accordati per barattare petrolio con prodotti indiani, entrambi valutati in rupie − il che elimina il rischia di cambio per l’India e incrementa l’export. Quando il prezzo del petrolio aumenta, l’economia indiana soffre molto. Alcune aree del paese non hanno ancora recuperato il grave rallentamento economico dell’anno scorso, frutto di alcune riforme. L’economia ora è in ripresa (7,3% di incremento nel 2018), ma a ritmi più lenti del previsto. La popolarità di Modi è diminuita. L’Indian National Congress, all’opposizione, si sta rafforzando nelle elezioni locali.

La collaborazione con l’Iran è essenziale anche per la sicurezza e per lo sviluppo del commercio regionale dell’India. India e Iran stanno sviluppando congiuntamente il porto di Chabahar, attraverso il quale l’India ha accesso all’Afghanistan e all’Asia Centrale, al Caucaso e alla Russia, se l’Iran è collaborativo. L’accesso è invece negato dal Pakistan, che è ostile all’India – e viceversa − fin dal 1949.

Gli USA vorrebbero che l’India rispettasse le sanzioni contro l’Iran, ma non riescono a obbligare l’India a farlo. Per l’India il rapporto con l’Iran è proprio necessario. Washington però è per l’India un partner insostituibile per il contenimento dell’espansione cinese in Asia, che l’India teme molto. Perciò l’India cerca di non dar evidenza politica ai rapporti con l’Iran e migliorare lentamente ma costantemente anche i rapporti con gli USA.

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