India e Cina
rivaleggiano

03/05/2012

Liberamente tratto da un articolo di Robert D. Kaplan.

India e Cina − due colossi per territorio, popolazione e civiltà – sembrano destinate a diventare antagoniste. Si tratta di paesi i cui disegni espansionistici raramente si sono sovrapposti nel corso della storia. La competizione tra i due paesi non è alimentata da ostilità storiche o etniche.  

Nelle interazioni tra Cinesi e Indiani il fattore geografico è il primo da considerare: l’Himalaya è un muro invalicabile. È vero che il buddhismo si diffuse dall’India fino al sud della Cina, ma questa interazione culturale è un’eccezione. Le controversie sui confini contesi ai piedi dell’Himalaya non sono certo la vera causa della nuova rivalità sino-indiana. Questa risiede piuttosto nel fatto che i progressi della tecnologia militare hanno annullato le distanze tra i due paesi. Il teorico arco di operazione dei caccia cinesi nello spazio aereo tibetano include anche l’India e i satelliti indiani sono in grado di sorvegliare la Cina. Nuova Delhi è in grado di inviare navi da guerra nel Mare Cinese del Sud, mentre Pechino sta espandendo la propria influenza in tutta l’area dell’Oceano Indiano, come si evince dai progetti cinesi di costruzione e gestione di porti in Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Myanmar. L’India e la Cina si studiano con circospezione perché è evidente che stanno invadendo le reciproche sfere di influenza.

Vista la sua natura prettamente geopolitica, la rivalità sino-indiana non agita gli animi. È molto più accesa la rivalità fra India e Pakistan, alimentata dalla storia e da conflitti di religione. Il Pakistan è considerato la moderna incarnazione di tutte le invasioni musulmane subite dagli Indù dell’India settentrionale nel corso della storia. La rivalità tra India e Cina è funzionale agli interessi delle elite politiche di New Delhi, senza creare ansie: la sola idea di competere con una grande potenza come la Cina è sufficiente ad accrescere lo status internazionale dell’India.

I punti di forza della Cina rispetto all’India non sono solo questione di una maggiore capacità economica o di governo più efficiente, ma di geopolitica: la Cina non ha dispute di frontiera con i paesi limitrofi. L’India, invece, è tormentata da confini lunghi e insicuri, non solo con il problematico Pakistan, ma anche con il Nepal e il Bangladesh, stati deboli ma capaci di creare problemi a causa del flusso di rifugiati che riversano in India. Inoltre New Delhi continua a dover fronteggiare l’insurrezione maoista naxalita, specie al centro e nelle zone orientali del paese. La marina indiana può estendere le operazioni nell’Oceano Indiano − e quindi proteggersi dalla Cina – ma l’esercito è vincolato dai problemi interni e di frontiera.

India e Cina sono in competizione per l’influenza economica e militare in Nepal, Bangladesh, Myanmar e Sri Lanka. Tre su quattro di questi paesi si trovano all’interno del subcontinente indiano, il che significa che la Cina sta portando la battaglia in casa del concorrente. Poi c’è il Tibet, che confina con il subcontinente indiano, dove India e Cina sono in disaccordo. Se la Cina dovesse affrontare una grave insurrezione in Tibet, l’influenza indiana aumenterebbe sensibilmente.

La Cina è senza dubbio la maggiore tra le due potenze, ma l’India può ricavare vantaggi, non solo in Tibet. Tra circa vent’anni la popolazione indiana supererà quella cinese, perciò l’India potrebbe, in termini relativi, aver un futuro più brillante. Inoltre, per quanto il suo sistema democratico sia inefficiente, l’India non vive lo spinoso problema di mancanza di legittimità, che potrebbe invece mettere in difficoltà il sistema cinese.

India e Stati Uniti non sono alleati formali. L’establishment politico indiano, con le sue caratteristiche nazionalistiche e di sinistra, non lo vorrebbe mai. Eppure, grazie alla sua posizione a cavallo dell’Oceano Indiano, nel cuore dell’Eurasia marittima, la crescita della potenza militare ed economica dell’India è vantaggiosa per gli Stati Uniti e per l’occidente, in quanto funge da contrappeso alla crescente potenza cinese.

Ecco il risvolto positivo della rivalità sino-indiana: l’India controbilancia la Cina, alleviando  così gli Stati Uniti da alcuni oneri per contenere l’ascesa della potenza cinese. 

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