Cina
bilancio del Congresso

Il 14 marzo 2010 si è conclusa la sessione annuale del Congresso Nazionale del Popolo (CNP). La decisione più importante presa nella sessione è stato l’emendamento della legge elettorale per equiparare il numero dei rappresentanti della aree rurali al numero di quelli provenienti dalle aree urbane. Il cambiamento riflette i nuovi equilibri demografici, dato che la popolazione delle città si aggira ormai intorno al 47%.   Il Congresso inoltre ha approvato i budget dei governi locali e ha deciso di aumentare la spesa pubblica per mantenere alta la crescita economica: verranno spesi 8,5 trilioni di yuan (1,2 trilioni di dollari), l’11,4% in più rispetto all’anno scorso, cioè circa il 24% del PIL cinese. Soltanto  nel settore militare le spese aumenteranno poco, appena del 7,5%. Secondo stime ufficiali quest’anno il deficit raggiungerà un milione di yuan – circa il 3% del PIL.   Con questa ingente decisione di spesa il governo cinese spera di ridurre l’incidenza della spesa delle famiglie perle necessità primarie  – abitazione, educazione e salute – e stimolare la domanda di beni di consumo, al fine di rendere l’economia meno dipendente dall’esportazione e più rivolta ai consumi interni.   Durante la conferenza stampa al termine del Congresso il premier cinese Wen Jibao ha poi ribadito il suo appoggio ai negoziati con Taiwan per  un accordo di libero scambio, ed ha aggiunto che la Cina si impegnerà ad aiutare gli agricoltori e i piccoli imprenditori taiwanesi nell’ambito dell’accordo.     Al temine del discorso il premier cinese ha poi lanciato un messaggio agli USA, ribadendo che Pechino non ha nessuna intenzione di arretrare sulla sovranità del Tibet o di Taiwan – riferendosi al recente incontro di Obama con il Dalai Lama e alla vendita di armi statunitensi a Taiwan.