Gli Stati Uniti
ricattano la Russia?

14/10/2009

Il 9 ottobre 2009 l’assistente del Segretario della Difesa statunitense Alesander Vershbow ha rivelato che gli Stati Uniti vorrebbero installare sistemi antimissili balistici in Ucraina. Questa dichiarazione ha lasciato di stucco la leadership del Cremlino, che ha immediatamente chiesto chiarimenti attraverso il ministro degli esteri Sergei Lavrov.   Nei prossimi mesi Vershbow si recherà in visita in Ucraina e in Georgia per discutere dell’aumento delle truppe statunitensi nella regione. La Russia è particolarmente preoccupata perché teme di vedersi soffiar via due paesi cui ha dedicato la massima attenzione negli ultimi anni. Come se non bastasse gli Stati Uniti hanno annunciato di volersi occupare direttamente  dell’addestramento delle truppe georgiane, cui saranno insegnate nuove tecniche.     Secondo fonti non confermante, gli Stati Uniti vorrebbero convincere  l’Ucraina a trasferire armi in Georgia,  ma molti politici a Kiev non hanno nessuna intenzione di provocare Mosca sino a tal punto.  In Ucraina la situazione è piuttosto incerta: il ministro degli esteri ha dichiarato di essere contrario all’installazione di un sistema antimissili balistici in Ucraina, mentre il presidente filoccidentale Viktor Yushchenko sembra disposto ad appoggiare questa decisione. Yushchenko però non gode più del sostegno popolare – il livello di gradimento nei suoi confronti attualmente è al di sotto del 3% - ed è inviso anche ai suoi stessi colleghi di partito. La due figure di spicco della politica ucraina, Yulia Timoshensko e Viktor Yanukovic, attaccano costantemente il presidente Yushchensko e bloccano ogni sua proposta di legge in parlamento. Ma Yushchensko controlla ancora i servizi segreti, l’industria bellica e l’esercito, e potrebbe servirsene per portare avanti le sue battaglie nei limiti del possibile.   Ora che stanno aumentando le tensioni fra Iran e Occidente, gli Stati Uniti vogliono spingere la Russia - a causa della sua importanza strategica  – a collaborare, in modo da bloccare il programma nucleare iraniano una volta per tutte. Ed il metodo migliore che Washington può utilizzare per convincere il Cremlino è colpirlo nei suoi punti deboli, ovvero Ucraina e Georgia, che non sembrano ancora del tutto asservite alla volontà di Mosca.     Nel frattempo il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak, ha annunciato un viaggio a sorpresa in Repubblica Ceca e in Polonia: la pressione sui paesi confinanti con la Russia si fa serrata.  

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