Il 23 marzo 2009 il primo ministro turco Abdullah Gul ha effettuato una visita di stato in Iraq, incontrando il presidente al-Maliki, ma anche il capo dei Curdi iracheni, il vecchio Jalal Talabani, e il presidente del Governo Regionale Curdo (KRG) Massoud Barzani.
Gli argomenti sul tappeto erano: il ruolo della Turchia per agevolare l'uscita degli Americani dall'Iraq, l'impegno dei Curdi iracheni per prevenire attacchi alla Turchia dai ribelli curdi del PKK, la futura legge sugli idrocarburi in Iraq e la sorte di Kirkuk, la città curda al centro della regione con maggiore produzione di petrolio in Iraq.
I Curdi iracheni temono che con l'uscita degli Americani dall'Iraq il governo centrale iracheno, d'accordo con la Turchia, la Siria e l'Iran (paesi in cui vivono molti Curdi, a cavallo della comune frontiera), tolga al governo regionale curdo molta della sua indipendenza e tolga anche i proventi del petrolio. Però i Curdi per esportare il petrolio debbono necessariamente passare o attraverso la Turchia o attraverso le altre regioni irachene, dunque sono obbligati a cercare un accordo di compromesso e a ottenerlo in fretta, finché ci sono ancora gli Americani.
Per altro il governo turco di Gul ha avviato una politica di pacificazione dei Curdi turchi, promettendo di investire nel potenziamento delle infrastrutture regionali, e promuovendo l'apertura di un canale televisivo e di un quotidiano in lingua curda. Gul sta tentando di guadagnarsi la fiducia dei Curdi dimostrando che, se i Turchi vanno d'accordo con i propri cittadini curdi, possono andare d'accordo anche con i cittadini curdi dell'Iraq.
Il leader Talabani è stato sino ad ora un abile mediatore con le varie fazioni sunnite e sciite irachene, ed ha collaborato bene con gli Americani. Ma l'età lo sta mettendo fuori gioco, e la sua autorità è inficiata dal giovane Barzani, più impulsivo ed estremista.
Il prossimo aprile è previsto ad Arbil un incontro dei capi di tutti i clan Curdi che vivono in Turchia, Siria, Iran e Iraq, per decidere come affrontare il problema dei ribelli del PKK, che continuano la lotta armata con metodi terroristici per ottenere una improbabile indipendenza nazionale. L'incontro probabilmente rinfocolerà dissensi e rivalità e non porterà ad una conclusione comune né ad una attività di mediazione dietro le quinte. Pare che Talabani fosse contrario all' iniziativa, ma che Barzani l'abbia voluta organizzare ugualmente.
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