Che tipo di guerra verrà?

27/10/2024

Ogni epoca ha avuto ed avrà il suo specifico tipo di guerra, ed è molto difficile prevedere come sarà la guerra del futuro. Quando la guerra cambia, il cambiamento è sempre una sorpresa, anche per gli strateghi. Eravamo abituati alla Guerra Fredda, conflitto tenuto in sospeso dalla deterrenza nucleare, giocato soltanto in terre lontane sul terreno di terzi: Corea, Vietnam, Cambogia. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica si pensò che fosse possibile una lunga epoca di pace, ma gli attacchi dell'11 settembre 2001 concentrarono l'attenzione su organizzazioni terroristiche, insorti e altri gruppi non statali. La conseguente "guerra al terrore" mise da parte ogni riflessione su possibili conflitti tra stati. La guerra divenne un fenomeno circoscritto, combattuto in luoghi remoti contro avversari oscuri.

Ma nel 2022 la Russia lanciò l'invasione su vasta scala dell'Ucraina, avviando nuovamente una grande guerra terrestre fra stati Europei, che ha rimodellato la geopolitica coinvolgendo indirettamente decine di altri paesi: gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO danno sostegno finanziario e materiale all'Ucraina; Cina, Iran e Corea del Nord forniscono assistenza alla Russia in modi cruciali. Il 7 ottobre 23 Hamas ha lanciato un brutale attacco terroristico contro Israele, provocando la reazione distruttiva di Israele contro Gaza. Il conflitto si è rapidamente ampliato nella regione, coinvolgendo più stati e un buon numero di attori non statali.

Entrambe queste guerre ci dicono che l’epoca della guerra limitata è finita; è iniziata un'era di conflitto globale, quella che i teorici chiamano "guerra totale", in cui i combattenti attingono a vaste risorse, mobilitano le loro società, danno priorità alla guerra rispetto a tutte le altre attività statali, attaccano un'ampia varietà di obiettivi e rimodellano le loro economie e quelle di altri Paesi in base alle necessità di guerra.

Come costruire un bastione di deterrenza contro tale guerra? Per rendere credibile la deterrenza in un'epoca di conflitto globale, gli Stati Uniti ed i suoi alleati devono dimostrare di essere preparati per un diverso tipo di guerra. Quale?

Da circa un decennio si pensa che lo spazio e il cyberspazio diventino sempre più importanti. Appare invece molto più limitata che in passato la capacità di manovra e di attacco da parte di forze armate navali. Ora però l'intelligenza artificiale ha consentito la proliferazione e l'utilità di sistemi senza equipaggio sia in aria che sott'acqua. I droni hanno davvero trasformato i campi di battaglia e la necessità di capacità anti-drone è salita alle stelle. L'importanza strategica dello spazio, incluso il settore spaziale commerciale, è stata resa chiara anche dalla dipendenza dell'Ucraina dalla rete satellitare Starlink per la connettività Internet. La minaccia d’uso di arm nucleari, che ormai sono a disposizione di più stati, non pare invece avere gran peso sui conflitti. Pare dunque essere appiattita la capacità di deterrenza dei diversi tipi di arma. In Ucraina i "cani robot" pattugliano il terreno e droni autonomi lanciano missili dal cielo in una guerra di trincea che sembra la prima guerra mondiale, il tutto sotto lo spettro delle armi nucleari. In Medio Oriente i combattenti hanno combinato sofisticati sistemi di difesa aerea e missilistica con attacchi individuali da parte di uomini armati in motocicletta. Nell'Indo-Pacifico le forze cinesi e filippine si affrontano per un'unica nave fatiscente mentre i cieli e i mari che circondano Taiwan vengono schiacciati dalle manovre minacciose dell'aeronautica e della marina cinese. Il dominio marittimo è diventato sito di conflitto diretto. L'Ucraina ha eliminato più di 20 navi russe nel Mar Nero, il cui controllo rimane conteso. Gli attacchi degli Houthi hanno in gran parte chiuso il Mar Rosso al traffico commerciale. Salvaguardare la libertà di navigazione è stata storicamente una delle missioni principali della Marina degli Stati Uniti, ma la sua incapacità di garantire la sicurezza del Mar Rosso sta mettendo in dubbio tutta la sua egemonia militare, molto più di quanto sia stata messa in dubbio dal ritiro dall’Afghanistan.

 

Oggi sempre più paesi hanno accesso al capitale e buone capacità di ricerca e sviluppo, il che porta alla rapida obsolescenza di ogni arma migliorata, perché subito controbilanciata da un contro-miglioramento. Nel 2022, ad esempio, gli esperti di difesa hanno elogiato l'efficacia delle munizioni a guida di precisione dell'Ucraina, ma verso la fine del 2023 l'interferenza elettronica da parte dell'esercito russo ha gravemente limitato la capacità di centrare gli obbiettivi.

Inoltre le guerre post-11 settembre hanno dimostrato l'impatto sproporzionato di gruppi terroristici, proxy e milizie anche quando gli eserciti statali tornano ad affrontarsi direttamente. I gruppi non statali, ‘privati’, non hanno lasciato la scena. In Medio Oriente la piccola popolazione degli Houthi è capace di attirare gli Stati Uniti nella serie più intensa di scontri marittimi dalla fine della Seconda guerra mondiale. Con l'aiuto dell'Iran, stanno anche producendo e schierando droni nei cieli. Nel frattempo in Ucraina le forze regolari di Kiev stanno combattendo insieme a quadri di volontari internazionali in numeri che l’Europa non vedeva dalla guerra civile spagnola. E per aumentare le forze della Russia il Cremlino ha incorporato mercenari della compagnia paramilitare Wagner e ha inviato decine di migliaia di detenuti in guerra, pratica che l'esercito ucraino ha recentemente iniziato a copiare. Per aiutare a rafforzare le forze dell'Ucraina, gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno dovuto creare un nuovo tipo di coalizione, convocando più di 50 paesi da tutto il mondo per coordinare l’invio di materiali all'Ucraina attraverso l'Ukraine Defense Contact Group.

 L'uso dell'intelligenza artificiale da parte dell'esercito statunitense ha reso molto più facile per l'esercito ucraino vedere e comprendere il campo di battaglia, prendere decisioni e agire di conseguenza. Le lezioni apprese dalla rapida fornitura di assistenza all'Ucraina sono state applicate anche alla guerra tra Israele e Hamas: a pochi giorni dagli attacchi del 7 ottobre, le capacità di difesa aerea e le munizioni fornite dagli Stati Uniti erano in Israele per proteggere i cieli. Tale assistenza non è solo uno sforzo tecnico, ma anche un esercizio politico, il che può rallentare il sistema. Così per evitare di incappare nelle linee rosse della Russia, Washington ha trascorso un tempo smisurato a discutere dove, quando e in quali circostanze l'Ucraina avrebbe dovuto utilizzare l'assistenza militare degli Stati Uniti.

Nelle decine di paesi che sostengono l'Ucraina, le industrie di difesa nazionali non sono state in grado di tenere il passo con la domanda. Anche la base industriale di difesa della Russia ha stentato a riprendersi ed ha bisogno delle forniture di Cina, Iran e Corea del Nord. Le lezioni dall'Ucraina hanno portato all’azione superveloce dell'amministrazione Biden per rafforzare Taiwan, che ha ricevuto finanziamenti militari stranieri per la prima volta nel 2023.

Più in generale, gli strateghi oggi debbono considerare come la futura guerra tra stati potrebbe essere combinata con l'insurrezione e come una serie di gruppi non statali ed entità commerciali potrebbe sostenere gli antagonisti. In questo nuovo contesto gli approcci tradizionali alla deterrenza hanno riacquistato rilevanza. Uno è la deterrenza tramite negazione, cioè il rendere difficile al nemico raggiungere il suo obiettivo. Israele non è stato in grado di fermare il primo grande attacco dell'Iran sul territorio israeliano, ma ha ampiamente negato all'Iran i benefici che sperava di ottenere. L'esercito israeliano ha respinto quasi tutte le centinaia di missili e droni iraniani grazie a sofisticati sistemi di difesa aerea e missilistica e grazie alla collaborazione degli Stati Uniti e di alcuni paesi in Medio Oriente ed Europa. Però la vittoria è stata costosa. Gli Stati Uniti e Israele hanno speso circa dieci volte di più per rispondere all'attacco dell'Iran rispetto a quanto l'Iran ha speso per lanciarlo. Anche gli Houthi utilizzato strumenti relativamente poco costosi e di piccole dimensioni per attaccare le navi nel Mar Rosso decine di volte, interrompendo un'importante rotta di navigazione e imponendo costi enormi all'economia globale. Le navi della Marina degli Stati Uniti hanno spesso esaurito i loro caricatori senza ridurre significativamente il pericolo. Eppure ricostruire e recuperare la prontezza delle navi dopo questo scontro con una piccola milizia locale finirà per costare alla marina almeno 1 miliardo di dollari.

Gli Stati Uniti affrontano le sfide della deterrenza sui campi di battaglia in Europa e Medio Oriente, guardando sempre con occhio di riguardo all'Indo-Pacifico, dove l'esercito modernizzato della Cina sta minando la sicurezza regionale. Gli USA stanno creando nuove basi americane nell’Indo-Pacifico, che consentirà alle forze americane di assorbire un eventuale attacco e continuare a combattere. La presenza di risorse militari statunitensi sempre più capaci, sparse nella regione insieme a quelle di eserciti alleati, complica la pianificazione cinese, perché crea diversi potenziali percorsi di attacco.

Inoltre negli ultimi anni la diplomazia statunitense ha unito i paesi attorno all'Indo-Pacifico e creato connessioni tra le regioni. Ha mediato il difficile riavvicinamento fra Giappone e Corea del Sud, ha creato creazione di AUKUS, partnership militare che unisce Australia, Regno Unito e Stati Uniti. Un raggruppamento informale soprannominato "the Squad" è composto da Australia, Giappone, Filippine e Stati Uniti; i loro ministri della difesa si sono incontrati un paio di volte e i loro militari hanno condotto pattugliamenti marittimi nel Mar Cinese Meridionale all'inizio del 2024. E quasi 30 paesi in Asia, Medio Oriente, Europa ed emisfero occidentale hanno partecipato a RIMPAC 2024, un'esercitazione militare guidata dagli Stati Uniti tenutasi nell'Indo-Pacifico. Queste campagne dimostrano un approccio modernizzato alla collaborazione e alla progettazione comune e richiedono un'enorme quantità di lavoro.

L'attuale contesto di sicurezza globale è il più complesso dalla fine della Guerra Fredda. Imparare dalle guerre che altri combattono è difficile, ma è meglio imparare prima che la distruzione e la straziante perdita di grandi numeri di vite umane raggiungano anche il nostro territorio.

 

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