Putin reinterpreta la storia per intimorire l’Europa dell’est

25/01/2020

Da inizio 2020 in poi Putin non ha perso occasione per rilasciare dichiarazioni pubbliche sulla Seconda guerra mondiale e sul ruolo dei Russi nella liberazione dell’Europa dal nazismo. Ha affermato che il patto (segreto) Stalin-Ribbentrop del 1939 per la spartizione della Polonia fra Germania nazista e Unione Sovietica divenne necessario dopo che la Francia e l’Inghilterra erano già venute a patto con Hitler per l’annessione del Sudeti (1938). Ha inoltre fatto una serie di dichiarazioni che attribuiscono la ‘colpa’ dell’inizio della Seconda guerra mondiale alla malaccorta politica della Polonia, oltre che dell’Inghilterra. Non vale la pena entrar nel merito di tali affermazioni, che manipolano grossolanamente la storia. Ma occorre chiedersi perché Putin rinvanga questo passato, proprio ora. Putin non è uomo politico che parli o agisca a vanvera. Perché rovesciare ADESSO sulle spalle di Francia, Inghilterra e Polonia la responsabilità della Seconda guerra mondiale, ripulire la Russia della colpa del patto con Hitler e rivendicare addirittura come morti ‘sovietici’ (sic) il 40% delle vittime della Shoah?

Questa revisione della storia della Seconda guerra mondiale non può che alienare la Francia, l’Inghilterra, la Polonia. E mette la Germania all’angolo: il governo tedesco non può entrare in questa controversia storica, qualunque affermazione rinfocolerebbe ferite dolorose e aprirebbe controversie molto pericolose all’interno e all’esterno. Le dichiarazioni di Putin sono invece una mano tesa verso quei partiti di estrema destra che in vari paesi europei sostengono che Hitler fu ‘costretto’ alla guerra dalle politiche errate di Francia e Inghilterra. Queste destre vogliono togliere ai nazisti e ai fascisti il marchio di infamia morale e politica e il marchio di superiorità morale alle democrazie di Francia e Inghilterra, Putin vuole far credere che i Sovietici furono costretti a pagare con decine di milioni di morti le conseguenze della politica incauta e contradditoria di Francia e Inghilterra e della stessa Polonia. Le due tesi possono andare a braccetto e creare un asse politico fra la Russia di Putin e i partiti di destra europei, inclusi quelli dell’Europa dell’Est, se la politica russa dovesse diventare più aggressiva nei confronti della presenza NATO nei paesi dell’Est e del sostegno dell’Unione Europea all’Ucraina e alla Bielorussia. I partiti di destra sarebbero il ‘cavallo di Troia’ di Putin in Europa, soprattutto in Est Europa, grazie a una comune interpretazione dei comportamenti delle democrazie liberali come avventati, variabili, imprevedibili, perciò cause potenziali di gravi conflitti, oggi come allora, nell’Europa dell’est. 

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