L’UE ha invitato i promotori ad accorpare il Progetto Nabucco e l’Interconnettore Turchia-Grecia-Italia per ridurne i costi, e per aver maggior peso ai fini di ottenere la concessione sui giacimenti di Shah Deniz II (Azerbaigian), di cui a giugno verranno assegnati i diritti di sfruttamento.
L’Azerbaigian è un partner strategico per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dell’UE, che dipende dalla Russia per un quarto del gas che consuma. L’Azerbaigian è una pedina importante per i piani studiati dal’UE finora; Bruxelles potrebbe teoricamente ottenere gas anche da Iraq e Iran, ma la situazione geopolitica non lo permette.
Il gasdotto Nabucco dovrebbe costare $10,5 miliardi e trasportare 31 miliardi di metri cubi di gas all’anno dall’Azerbaigian all’Europa sudorientale attraverso la Turchia.
L’Interconnettore Turchia-Grecia-Italia dovrebbe costare $3,4 miliardi e trasportare 11,8 miliardi di metri cubi di gas all’anno dall’Azerbaigian all’Italia attraverso Turchia e Grecia.
L’Interconnettore Azerbaigian-Georgia-Romania dovrebbe costare $3-7 miliardi e trasportare 7 miliardi di metri cubi di gas azero verso un impianto di liquefazione sul Mar Nero, in Georgia, da cui proseguirà via mare verso un rigassificatore romeno sul Mar Nero.
Vi sono però diversi ostacoli da affrontare: innanzitutto è tecnicamente molto difficile – ma non impossibile – costruire condutture attraverso le montagne della Turchia orientale e sott’acqua (es. Mare Adriatico). Ma soprattutto occorre essere certi di avere un fornitore affidabile. Per questo l’UE ha deciso di puntare sull’Azerbaigian.
Attualmente tutto il gas azero va ai suoi vicini: Turchia, Russia, Iran e Georgia. I giacimenti di Shah Deniz II nel Mar Caspio, che non saranno utilizzabili per di alcuni anni, permetterebbero di aumentare la produzione azera dagli attuali 10 miliardi di metri cubi a 25 miliardi di metri cubi l’anno.
Baku sta giocando su più tavoli per ottenere il massimo da tutti i partner (UE, Russia, Iran e Turchia): recentemente la Russia ha offerto di pagare il gas azero al di sopra del prezzo di mercato purché non venga venduto all’Europa. Il governo azero vorrebbe convincere gli Europei a offrire la stessa cifra dei Russi: così potrebbe vendere il gas all’UE senza irritare troppo il Cremlino, e incassare anche di più. In fondo all’Azerbaigian non importa molto chi avrà la gestione dei giacimenti, ma quando i progetti diverranno realtà.
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