Algeria: al Qaeda
e la peste

26/01/2009

18 gennaio 2009   Nei giorni scorsi alcuni membri di al Qaeda per il Maghreb Islamico (AQIM) sono morti dopo lo scoppio di un’epidemia di peste nella provincia algerina di Tizi Ouzou. Secondo alcune fonti, la peste avrebbe spinto il gruppo a chiudere rapidamente la base e scappare. Il governo degli Stati Uniti ha confermato il fatto, ma non ha potuto stabilire con precisione il numero di vittime.    Occorre seguire con attenzione la vicenda per stabilire cosa è realmente successo e per capire se lo scoppio della peste è avvenuto per cause naturali o perché il gruppo stava sperimentando nuove armi biologiche.   La peste – la cosiddetta Morte Nera – è causata da un batterio chiamato Yersinia pestis. Questo batterio è trasportato da pulci e roditori ed è presente in diverse parti del mondo, compresi gli Stati Uniti occidentali. Secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie vi sono circa fra i 1000 e i 3000 casi di peste all’anno - dai 5 ai 15 negli Stati Uniti.   La Yersinia pestis può infettare le persone in diversi modi. Se inalato, il batterio provoca peste polmonare. Si parla invece di peste bubbonica quando il batterio si infiltra attraverso la pelle (ad esempio per il morso di una pulce) e di peste setticemica quando il batterio si moltiplica nel sangue della vittima (che era già stata infettata in uno degli altri modi). Normalmente la trasmissione avviene attraverso il morso di una pulce e, se l’infezione non viene curata, si trasforma in peste polmonare o setticemica.   La peste bubbonica e setticemica non si trasmettono facilmente da persona a persona. La peste polmonare può essere contagiosa solo se una persona inala pulviscolo contenente batteri, il che normalmente richiede un contatto ravvicinato con il malato. La Yersinia pestis è un batterio debole e non resiste alla luce del sole. Normalmente la peste viene trattata con antibiotici che sono piuttosto efficaci, specialmente se somministrati poco dopo il contagio. In Algeria di tanto in tanto scoppiano piccole epidemie di peste: nel 2003 nella provincia di Oran vi sono stati almeno 11 casi di peste bubbonica trasmessa dalle pulci.   La peste è sempre stata utilizzata come arma biologica: i Tatari catapultavano corpi infetti contro i marinai genovesi a Caffa, in Crimea, nel XIV secolo, e i Giapponesi lanciavano vasi di argilla pieni di pulci infette in Manciuria. Anche il programma sovietico durante la Guerra Fredda prevedeva lo sviluppo di armi biologiche capaci di seminare la peste su vasta scala. I Tatari e i Giapponesi cercavano di trasmettere la peste bubbonica, mentre i Sovietici studiavano una forma aerosolizzata del batterio per diffondere la peste polmonare.   Non è facile diffondere agenti biologici nell’ambiente in misura tale da creare epidemie su vasta scala. Probabilmente i sovietici avevano gli strumenti per farlo, ma è altamente improbabile che un’organizzazione come l’AQIM possieda gli stessi mezzi. Si può ipotizzare che i terroristi stessero compiendo ricerche sulla malattia per impiegarla contro alcuni piccoli obiettivi.   La peste che ha colpito i membri dell’AQIM potrebbe essere scoppiata per cause naturali. Se si tratta di peste bubbonica, le probabilità che sia connessa ad un eventuale attacco biologico sono decisamente ridotte.    

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