Quando lo stato non c'è
il caso del Congo

18/11/2008

Unificato in un unico stato coloniale da Leopoldo del Belgio, il Congo ancora oggi non è dotato delle strutture statali minime per un'ordinata vita civile. Mancano vie di comunicazione e di trasporto fra la parte occidentale e la parte orientale del paese.   Le rivalità fra tribù e etnie diverse insanguinano da sempre la regione. Milizie locali su base etnica, benché ufficialmente integrate nell'esercito nazionale, si affrontano sul terreno per il controllo e lo sfruttamento delle grandi ricchezze minerarie, oltre che per la difesa o il predominio di una etnia specifica, spesso aiutate dai paesi limitrofi. Una lunga tradizione di oppressione e sfruttamento della popolazione da parte di amministratori e capi militari, non in nome dello stato ma del proprio rendiconto personale, rende il paese ingovernabile.    La Repubblica Democratica del Congo è oggi uno dei paesi più poveri e più violenti al mondo, pur possedendo grandissime ricchezze minerarie e naturali: milioni di persone sopravvivono soltanto grazie agli aiuti umanitari internazionali. 250.000 nuovi profughi sono il frutto dell'avanzata delle truppe ribelli del gen. Nkuma soltanto nell'arco di qualche settimana. Il 25% dei nati muore entro i primi 8 anni di vita.   Abbiamo diviso le informazioni essenziali per capire la situazione in tre approfondimenti:   Scheda paese   Storia del Congo   Le minoranze etniche in Congo

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